È iniziato il countdown dei più grandi campioni italiani dell’ultimo decennio?
Un tempo non proprio remoto le vedevi sventolare sul piedistallo della gloria, lassù a godersi il panorama della propria leggenda, incuranti delle intemperie. Oggi queste bandiere sono sgualcite dal tempo che non perdona. Tempo irriguardoso del blasone, della storia, del mito, e che non vede l’ora di irridere i due grandi vessilli del football italiano. Sino a pochi mesi fa Del Piero era per tutti Sua Maestà in bianconero, adesso pare più che altro un evergreen in bianco e nero, un’icona del passato, non più attuale, ma da relegare nel cassetto dei ricordi.
Un cassetto da aprire ogni tanto giusto per risentire il nostalgico profumo dell’epoca che fu. Quella dei 279 gol in maglia Juventus e di una marea di record che non stiamo qui a snocciolare. Pinturicchio è fermo a 3 gol in A (6 stagionali): la candela pare spegnersi. Un’altra bandiera che appare sbiadita più che mai, una candela rimasta senza la cera necessaria ad emanare la luce, è quella dell’altro “dio” italico, Totti, capitano della Roma da diversi lustri. Sino a maggio segnava con una regolarità impressionante, oggi è la controfigura del Re giallorosso che fu, e stenta persino a far gol dal dischetto. 2 reti in Campionato, per un totale di appena 4 centri stagionali, di cui 3 su rigore: da vergogna!
Per entrambi il viale del tramonto pare essersi palesato innanzi; la storia sta per passare alla cassa. Il tempo non esige proroghe. Il momento dell’addio è ormai vicino, e nulla potrà procrastinarlo. Eh sì, Del Piero e Totti, duole dirlo, sono al capolinea della loro avventura. Il treno dell’epilogo ha già fischiato! Milan Campione d’Inverno Intanto, singoli a parte, vola, approfittando del cielo terso, l’aereo Milan (1-0 a Cagliari), troppo veloce rispetto agli elicotteri Juventus (scoppola in casa col Parma, subendo 4 gol interni dopo 44 anni…), Lazio (non in grado di andare oltre uno scialbo 0-0 a Genoa) e Napoli (3-1 subito dall’Inter).
I rossoneri si aggiudicano il platonico (ma significativo) Titolo di Campioni d’Inverno, al termine di un girone d’andata in cui hanno prefigurato il bel calcio, efficace e cinico al punto giusto. Milan che dà il benservito a Ronaldinho, reduce da due anni e mezzo che ne hanno sbiadito a tratti la sua fama da campionissimo…La Lazio sembra ormai aver smarrito la verve d’inizio torneo, quando guardava tutti dall’alto in basso, per un calo fisiologico abbastanza comprensibile.
La Juventus non riesce a dare continuità al proprio gioco, e l’infortunio di Quagliarella (che sarà rimpiazzato col neo-acquisto, lo stagionato Toni, per un’operazione di mercato emblematica del braccino corto della dirigenza zebrata) non promette nulla di buono. Il Napoli, pur dopo il 3-1 di San Siro ad opera dell’Inter Campione del Mondo (da giovedì affidata a Leonardo dopo le dimissioni di Benitez), rimane un signor team, ma anche i partenopei non paiono in grado d’impensierire il Milan di Allegri, unico dominatore del Campionato.
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