Vigilia di Fiorentina-Atalanta, ecco le parole del tecnico viola Delio Rossi nella sala stampa “Manuela Righini”: ” Babacar è sempre stato impegnato, per quanto riguarda Salifu ha personalità anche se è molto giovane, ho visto tanti giocare con emozione a San Siro: stiamo sempre parlando di un ragazzo, mi sembra un centrocampista molto reattivo, deve migliorare la fase di possesso. L’ Atalanta? Ho conosciuto Percassi, il nuovo presidente, c’è un forte connubio tra la città e la dirigenza, c’è grande senso di appartenenza per chi gioca nell’Atalanta. Se vieni dalla B e parti con la penalizzazione, puoi partire male e invece l’Atalanta sta facendo un ottimo campionato: hanno giocatori che si sono proposti in modo diverso rispetto agli altri anni, come Denis e Cigarini. I 4 punti nelle 4 partite complicate? È il verdetto del campo.
Se alla Fiorentina manca il senso di appartenenza che ha l’Atalanta? Dipende dal connubio che si crea con la città, chi è più forte deve dare di più a chi è meno forte. Un ragazzo che proviene dal settore giovanile ha più fame e più senso di appartenenza, ma con i ragazzi bisogna usare cautela. Se inserisco qualche ragazzo è perché ho qualche problema nella formazione, anziché cambiare ruolo ad un giocatore più esperto, preferisco mettere un ragazzo giovane. Con i ragazzi mi diverto di più, tornerò in futuro a guidare il settore giovanile: c’è meno veleno… Non esiste una grande società se non esiste un grande settore giovanile. Mi ricordo ancora di ciò che succedeva nel Grande Torino, dove i ragazzi si avvicinavano sempre di più alla prima squadra, anche il fatto di vedere gli allenamenti della prima squadra è importante. Cerci? Sta meglio, per questo è nell’elenco dei convocati. È più facile allenare chi ha sempre grandi motivazioni, ma non tutti siamo uguali.
Nastasic? Non ho problemi ad inserire i giovani, è chiaro che poi ci sono giocatori con un curriculum migliore, ma l’ho detto quando sono arrivato: io non guardo i procuratori, il tipo di giocatore, valuto solo sulla base dell’allenamento. La gerarchia è data dal campo. La squadra sta meglio, dipende però da ciò che voglio io: questo vuol dire che la situazione potrebbe peggiorare, se vengono inseriti certi meccanismi. Spero che il nostro lavoro darà dei risultati. Devo arrivare in un certo modo alla sosta, per poter lavorare di più. il tavolo della Pace? Personalmente tutto ciò che è fuori dal campo non mi interessa, per me lo scudetto lo vince chi fa più punti, tutto il resto non mi interessa. Il senso di appartenenza devi averlo sia in casa che fuori, molto probabilmente se c’è disparità di prestazioni vuol dire che in casa la squadra è più sicura. Questo mi fa piacere, in casa propria non si deve far comandare gli altri. Gli schemi non vincono mai, vincono i giocatori ed è per questo che ci sono le categorie: tra una squadra di prima fascia e una di seconda fascia la differenza viene fatta dalla qualità dei calciatori. Jovetic è un ottimo giocatore, come ho detto credo che la differenza venga fatta dai singoli.
Uno spirito da provinciale? Dobbiamo adeguarci alla nostra classifica, dobbiamo comportarci in conseguenza a questo. L’essere provinciale può non essere sbagliato, se significa giocare su tutti i palloni e mettere il cuore oltre l’ostacolo ben venga il pronvicialismo. La classifica è cambiata dopo la vittoria sulla Roma, poi ovviamente è ricambiata dopo la sconfitta con l’Inter, siamo artefici del nostro destino, abbiamo il tempo di migliorare. Il principale problema è la mancanza di continuità nelle prestazioni e nei risultati, ma questo arriverà. Vargas? Secondo me è un ottimo giocatore, prima di tutto un calciatore deve curare il suo fisico, vedo che sta mettendo buona volontà ma è ancora lontano dal miglior Vargas. Dai giocatori più bravi mi aspetto molto, se devo rimproverare qualcuno non vado dal ragazzino, ma sempre da chi può dare di più. Non parlo solo in termini di giocate ma di comportamenti”.
[Niccolò Gramigni – Fonte: www.violanews.com]
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