Una prestazione (e un arbitraggio) da far ribollire il sangue, non troppo dissimile dallo scempio di Cesena. La sconfitta odierna subita a Bergamo (1-0, gol di Denis all’ottantesimo) allontana sempre più Massimo Ficcadenti dai cuori dei sostenitori rossoblù, nonostante la difesa nei suoi confronti da parte del presidente Cellino. La sua panchina diventa ora ancor più bollente: la sosta di due settimane per gli impegni della Nazionale non depone a suo favore, dopo che già in passato fu fatale ad alcuni suoi predecessori.
PRIMA FRAZIONE – Il primo tempo offerto dagli uomini di Ficcadenti è sconcertante: pressapochismo negli appoggi, pericolosità prossima allo zero in zona gol, eccessivi rischi corsi in difesa. L’ex Napoli German Denis ha fatto il bello e il cattivo tempo, sfiorando tra il 9′ e il 37′ in ben quattro occasioni la rete di un meritato vantaggio. Ha inciso però sul rendimento dei rossoblù una pessima direzione di gara di Giacomelli, che ha favorito senza sosta il gioco duro dei nerazzurri di Colantuono. Eloquente in merito il contatto tra Peluso e Cossu, con un tackle da tergo diretto sulle caviglie dell’ex fantasista del Verona: tutto regolare per il giovane fischietto. Per il resto poco o nulla: un cartellino giallo per Biondini, punito per un dubbio intervento su Bonaventura (che dà l’impressione di lasciarsi cadere) e zero-tiri-zero verso lo specchio della porta difesa da Consigli. Nenè e Ribeiro trotterellano per la metà campo atalantina senza rendersi mai insidiosi, poco aiutati da un Cossu martoriato dai calcioni rifilatigli dai difensori bergamaschi.
LA RIPRESA – I secondi quarantacinque minuti iniziano con un gran destro incrociato di Masiello che colpisce in pieno l’incrocio dei pali alla destra di un immobile Agazzi. Sembrerebbe tutto già scritto per un risultato negativo per Conti e soci, vessati non tanto dagli avversari quanto dal pessimo arbitraggio di Giacomelli, apparso del tutto inadeguato per la Serie A. Il suo lasciar giocare a tutti i costi genera nervosismo tra i ventidue in campo, specie per l’irruenza con cui i calciatori di Colantuono interpretano la gara. La coppia Nenè-Ribeiro dà l’impressione di essere tutto tranne che brasiliana, vista l’ingente mole di errori commessi: a riprova di ciò, sull’interessante cross radente di Perico al 70′ non c’è nessuno al centro dell’area a intervenire. Nonostante tutto, al 74′ arriva per i rossoblù l’occasionissima per sbloccare la gara: capitan Conti, dopo aver recuperato una palla morta sulla linea di fondo, tira due volte verso Consigli, ignorando il solissimo Nenè al suo fianco.
Il prode Giacomelli distribuisce un paio di gialli impossibili da non estrarre, come nel caso di Cigarini e Masiello per falli tattici (graziando però il cileno Carmona per l’evidente tocco di mano sul tiro di Biondini). In tutto questo bailamme arriva puntuale, a dieci minuti dal termine, il gol decisivo di Denis: pregevole azione del centravanti argentino che elude la marcatura di un disattento Canini, superando Agazzi con un preciso tocco sotto. Il cambio Ibarbo-Cossu non sortisce gli effetti sperati, così come gli ingressi di Larrivey ed Ekdal, apparsi troppo tardivi. Gli ultimi cinque minuti di gara diventano una vera e propria corrida, stante l’incapacità di Giacomelli nel gestire situazioni simili. Conti al minuto 82 confeziona il primo tiro in porta parato in due tempi da Consigli, mentre all’87 si scatena una gigantesca rissa. Lucchini si fa male, restando a terra al limite dell’area: su un rinvio di Ariaudo, Nenè è tenuto in gioco dallo stesso difensore atalantino – seppur a terra – e tenta due volte (invano) di superare il portiere nerazzurro. Nel successivo parapiglia Giacomelli grazia clamorosamente il già ammonito Cigarini, mostrando invece il giallo a Conti e Marilungo, di certo non tra i più esagitati.
Un minuto dopo la scena si ripete, con Perico accerchiato da Capelli e Masiello: il giovane fischietto triestino lascia correre. Un fallosissimo Peluso (chiedere conferma a Cossu) viene ammonito soltanto al 93′, dopo l’ennesimo fallaccio da dietro su Nenè. Inutile il forcing finale, dove anche Agazzi abbandona i pali per cercare fortuna in avanti su un corner a favore. Il triplice fischio di un mediocre (eufemismo) Giacomelli mette fine ad una partita dominata offensivamente dai nerazzurri di Colantuono, che può contare su quello che manca al collega Ficcadenti: un bomber che segna quasi un gol a partita, ovvero German Denis. Ora per i rossoblù due settimane di sosta per cercare di riprendere il discorso iniziato nelle prime gare: servono punti e gol. Con prestazioni come quella odierna però, duole dirlo, sarà ben difficile.
TABELLINO:
ATALANTA-CAGLIARI 1-0
MARCATORE: Denis al 35′ s.t.
ATALANTA (4-4-1-1): Consigli; Masiello (dal 48′ s.t. Ferri), Lucchini, Capelli, Peluso; Schelotto, Carmona, Cigarini, Bonaventura (dal 37′ s.t. Pettinari); Moralez (dal 26′ s.t. Marilungo); Denis (Frezzolini, Raimondi, Minotti, Gabbiadini). All. Colantuono
CAGLIARI (4-3-1-2): Agazzi; Perico, Canini, Ariaudo, Agostini; Biondini (dal 45′ s.t. Ekdal), Conti, Nainggolan; Cossu (dal 38′ s.t. Ibarbo); Thiago Ribeiro (Larrivey dal 41′ s.t.), Nenè (Avramov, Ceppelini, Gozzi, Rui Sampaio). All. Ficcadenti
ARBITRO: Giacomelli di Trieste
NOTE: Pomeriggio nuvoloso, terreno in buone condizioni. Spettatori: 18mila circa. Ammoniti: Biondini, Cigarini, Masiello, Conti, Marilungo, Peluso. Angoli: 6-1 per il Cagliari. Recupero: 0′; 4′.
[Francesco Aresu –