FORMELLO – “Carattere, voglia e cuore”. Non poteva che aprirsi così, con la spinta emotiva di Reja, la settimana più attesa, quella che porterà ad un derby di “Capitale” importanza. L’obiettivo Champions, l’occasione di eliminare la concorrente più scomoda, mista al desiderio di cancellare con un colpo di spugna gli fastidiosi pregressi.
Ingredienti potenzialmente letali per chi soffre la pressione d’alta quota. Contro il Palermo, ma non solo, la Lazio ha già dimostrato di saper gestire la tensione del momento e di non farsi condizionare dalle crescenti responsabilità. La volata finale è scattata, domenica c’è la prova del fuoco. Le scottature del passato hanno lasciato il segno, ma ora Reja, smanioso di mettere fine alla serie negativa contro i giallorossi, si aspetta una prestazione dall’alto spessore caratteriale: “Da questo punto di vista i ragazzi mi hanno sempre impressionato”, ha tranquillizzato ieri in sede di prima presentazione della stracittadina. La convincente vittoria sul Palermo è già alle spalle, e allora la ripresa odierna è servita soprattutto a questo. A gettare le basi per una prova lucida ma “intensa”, che rispecchi a pieno il processo di crescita mentale degli ultimi mesi.
LICHTSTEINER ASSENTE MA AL DERBY CI SARA’ – Ma Reja sa bene che non basterà tempra e volontà per superare il dirimpettaio cittadino. Spera vivamente di non arrivare all’appuntamento con gli uomini contati. Confida nel recupero di qualche tassello, ma tra allergie, infiammazioni e lesioni muscolari, l’unica vera convinzione che trapela al momento dall’infermeria sembra il rientro di Lichtsteiner sulla fascia destra. In quella zona c’è il fantasma di Vucinic che aleggia già da qualche giorno, un motivo in più che ha indotto lo staff medico a non trascurare il fastidio al piede sinistro, riemersa nel corso della trasferta di Cagliari. Lo svizzero la scorsa settimana si è allenato a fasi alterne, facendo la spola tra sessioni in campo con il resto del gruppo e terapie anti-infiammatorie. Ieri era in permesso societario, non era in campo, ma non sarà così per l’intera settimana, già nel corso della doppia seduta che andrà in scena oggi tornerà a lavorare sul terreno di gioco. La Lazio che ha battuto i rosanero, con lo svizzero al posto di Scaloni: azzardando una proiezione a cinque giorni dal 134esimo derby, sembra questa, dunque, la squadra su cui Reja può essere certo di fare affidamento.
LA CORSA CONTRO IL TEMPO DI DIAS, OGGI ACCERTAMENTI – Il tutto in attesa di sorprendenti, ma attesi, sviluppi positivi sul fronte Dias. Come da copione, ieri il brasiliano non è sceso in campo con il resto dei compagnia. La lesione muscolare di primo grado, accusata giovedì scorso nel test in famiglia con gli Allievi Nazionali non è stata ancora smaltita. Era inevitabile, visto che sono trascorsi appena cinque giorni dallo stop. L’adduttore ieri ha fatto meno male, ma per concretizzare le ottimistiche intenzioni del brasiliano sarà necessario aspettare gli accertamenti strumentali, a cui si sottoporrà questa mattina presso la clinica Paideia. “Visto il suo straordinario fisico non è probabile ma neanche impossibile”, ha sottolineato ieri Reja riferendosi ad un suo possibile, ma al momento ancora difficile, recupero lampo. Lui scalpita, ha già accettato scommesse, è pronto anche a stringere i denti, ma se sul finire della settimana lo staff sanitario riscontrerà dei margini di rischio verrà risparmiato. In questo caso sarebbe certa la conferma di Stendardo al fianco di Biava, mentre Radu come di consueto agirà a sinistra.
ZARATE VS GONZALEZ – Nodi da sciogliere prevalentemente difensivi, dunque, per il tecnico goriziano che dalla cintola in su è orientato a confermare l’assetto (4-2-3-1 speculare a quello di Montella) e gli uomini di domenica sera. Sculli, che questa mattina alle 8,30 farà compagnia a Dias in Paideia per effettuare le prove allergiche post-shock (accertamenti ematochimici), sarà regolarmente al suo posto (ieri si è allenato). Probabilmente sulla corsia di destra, dove c’è da tamponare l’asse Riise-Vucinic. Dall’altra parte del campo, dopo la dispendiosa prova contro Cassani e Balzaretti, sono decisamente aumentate le quotazioni di Zàrate. L’assetto apparentemente spregiudicato scelto contro la squadra di Cosmi ha dato risposte attendibili anche sul piano degli equilibri. E’ possibile che Reja decida di proseguire su quella strada, anche se l’ottimo stato di forma confermato da Gonzalez lascia ancora aperto il ballottaggio. Difficilmente in quella zona del campo, potrà candidarsi già dal primo minuto Stefano Mauri.
MAURI TORNA, BRESCIANO SI FERMA – Dopo la seduta personalizzata prettamente atletica di lunedì, ieri il centrocampista brianzolo è tornato a lavorare con il resto del gruppo. Ha svolto anche la partitella finale a ranghi ridotti. Non accadeva dai primi giorni di febbraio. Poi c’è stato l’impegno con la nazionale a Dortmund, ai quale sono seguiti i 10 giorni di cure a Cesenatico. Quasi un calvario per l’azzurro, che non indossa dal primo minuto la maglia da titolare in campionato da ben 6 turni. Uno stop forzato che a meno di recuperi sorprendenti contro la Roma lo porterà al massimo in panchina. Non ci sarà neanche quella per Brocchi, ancora alle prese con la lesione al retto femorale. Forfait che costringerà ancora una volta agli straordinari Ledesma e Matuzalem (ieri solo lavoro atletico in via precauzionale), ormai ribattezzati gli “straordinari” da Reja. Hernanes sarà il trequartista alle spalle di uno tra Floccari (in vantaggio) e Kozak. Indisponibile Diakitè (frattura alla tibia) e probabilmente anche Tommaso Rocchi. Il capitano è ormai tornato a lavorare stabilmente con il gruppo, ma difficilmente sarò pienamente abile ed arruolabile prima del match con il Cesena. Bresciano e Foggia non hanno preso parte alla seduta odierna. L’australiano ha svolto lavoro in acqua e differenziato sul campo per un risentimento muscolare della coscia sinistra, mentre il numeri 17 è ancora alle prese con i postumi influenzali.
[Daniele Baldini – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]