Cordoba, Lucio, Maicon, Jonathan, Nagatomo, Cambiasso, Coutinho e Milito. A questi giocatori l’Inter ha dovuto e voluto rinunciare per il derby di Supercoppa a Pechino, pagando probabilmente la loro assenza con una sconfitta che ancora brucia. Eppure la squadra nerazzurra ha disputato un ottimo primo tempo, sfruttando al massimo le proprie risorse (va ricordato che Stankovic è sceso in campo dopo un infortunio al ginocchio) e mettendo a lungo in difficoltà un Milan quasi al completo, che ha proposto senza troppi problemi i suoi sudamericani. Inevitabile che, alla lunga, causa assenza di valide alternative, i rossoneri l’abbiano spuntata, basti pensare ai cambi effettuati nella ripresa (gli ingressi di Pato, Ambrosini ed Emanuelson contro quelli di Pazzini, Faraoni e Castaignos).
Mai come a Pechino la panchina e la disponibilità di sostituti ha fatto la differenza, peccato che non tutti abbiano evidenziato questo aspetto esprimendo un giudizio sulla prova dell’Inter e sulla gestione di Gasperini. Il quale avrà anche valutato male determinate situazioni, ma con il materiale umano nelle sue mani poteva inventarsi ben poco. Non è stata di certo la vera Inter quella schierata contro il Milan, ma un progetto di Inter, che con gli innesti dei sudamericani e magari l’arrivo di un paio di nuovi giocatori potrà cambiare volto. Certo, oggi la scelta di non convocare i reduci dalla Copa America (Julio Cesar e Zanetti sono stati chiamati in fretta e furia causa infortuni), con il senno di poi. appare sbagliata, ma dietro c’è l’intenzione di non spremere troppo quei calciatori che serviranno per il resto della stagione. Allegri, d’accordo con la società, ha preferito avere tutti a disposizione e alla fine ha avuto ragione sul campo, ma questo è solo un primo approccio alla stagione dell’Inter di Gasperini.
La finale di Supercoppa è arrivata troppo presto (un errore istituzionale macroscopico), inevitabile che i valori visti sabato non siano quelli definitivi, soprattutto sponda nerazzurra. Molte cose cambieranno, tra acquisti e cessioni, ma non vanno trascurati i rientri dalle vacanze, che potranno dare più compattezza al gruppo e ampliare le frecce nell’arco del tecnico. Piano dunque con i giudizi affrettati, il progetto Gasp è ancora in fierie e prima di apprezzarlo bisognerà attendere ancora qualche tempo, forse mesi. Solo dopo, come lo stesso Gasperini ha detto prima del derby, si potrà giudicare il suo lavoro. Per adesso i media e i tifosi esigenti farebbero meglio a lasciarlo lavorare in pace.
[Fabio Costantino – Fonte: www.fcinternews.it]
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