Il responsabile della comunicazione della Lazio, nel corso di un’intervista a Radio Punto Nuovo, ha attaccato nuovamente il ministro dello Sport Spadafora.
ROMA – Diaconale contro Spadafora. Il responsabile della comunicazione della Lazio, nel corso di un’intervista concessa a Radio Punto Nuovo, ha attaccato nuovamente il ministro dello sport. Queste le sue parole: “Il Presidente del Consiglio ha dato una vaga apertura, il Ministro dello Sport invece chiude. Un segnale del genere al Paese è preoccupante, perché dà l’impressione di essere rappresentati da gente con idee poco chiare. Il calcio viene considerato un aspetto marginale, di cui si può fare a meno, mentre è un pregiudizio che nasce dalla scarsa consapevolezza che è il calcio. Un blocco può produrre danni anche irreparabili, in alcuni casi. La preoccupazione della salute è sacrosanta, ma a questo va affiancato il fattore delle tante persone che lavorano in questo settore e quello che questo settore regala alla gente: gioia, emozioni, che servono e di cui non si può fare a meno.
Chi chiede la ripresa del campionato viene etichettato come un compagno della pandemia, come se volesse espandere il Coronavirus ed è inaccettabile. Quando c’è un atteggiamento pregiudiziale si rischia di sbattere contro un muro ed i responsabili ne pagheranno le conseguenze. Spadafora fa parte di coloro che hanno impedito le Olimpiadi a Roma, provocando un danno inenarrabile. Malagò? Non riesco a capire il motivo per cui voglia mettere barriere alla ripresa di un campionato di uno sport che è la struttura portante dello sport italiano. Non capisco il filo del ragionamento che spinge a certi comportamenti. Ho sentito parlare di etica, ma perché la Pellegrini può tornare a nuotare e Immobile, Mertens o chi per esso non possono allenarsi? E’ ridicolo”.