Una sorta di esodo da Torino a Milano, al quale però il presidente nerazzurro ha voluto imporre un freno: prova ne è lo stop nelle trattative per portare all’Inter Marco Re, che si occupa della pianificazione, della finanza e del controllo. Anche lui indicato da Fassone, il suo arrivo è stato stoppato da Moratti, che non avrebbe gradito un’eccessiva juventinizzazione del suo club. Un discorso che può essere benissimo riallacciato alle intenzioni espresse dal presidente dell’Inter relativamente a una dirigenza più interista: la stima per il dirigente di Pinerolo, ex direttore marketing della Juventus, non viene certamente meno, anche perché a Fassone è affidato il progetto per la costruzione del nuovo stadio dell’Inter, che va avanti pur fra non pochi ostacoli. Ma le intenzioni del d.g. di ricreare anche all’Inter uno staff di uomini di sua fiducia con i quali ha condiviso l’esperienza bianconera deve adeguarsi ai desideri, da tifoso oltre che da presidente, di Moratti che, è facile capirlo, non vuole dare ai tifosi l’immagine di un’Inter troppo dipendente da uomini cresciuti in altre società, nello specifico nella rivale storica.
Inter e Juventus possono comunque collaborare per il calcio italiano, possono portare avanti una loro lotta comune sul fronte della Lega Calcio (entrambe fuori dalle poltrone del Consiglio), ma la sfida resta sempre sfida, a pochi giorni da quella che andrà in scena sul campo.
[Christian Liotta – Fonte: www.fcinternews.it]
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