Ieri sera ero allo stadio Olimpico ed ho assistito alla disfatta totale della Juventus. Seconda batosta consecutiva con due squadre che sulla carta lottano per la salvezza. Anche se per il Bologna è solo sulla carta, perché in realtà una squadra che dista pochi punti dalla Juve non può definirsi in lotta per la salvezza.
Il Bologna non vinceva a Torino da 31 anni, segno che la situazione è proprio critica. Infatti la gente è stufa e invoca il nome di Luciano Moggi, meglio affidarsi all’usato sicuro. Delneri all’inizio della partita ha ritrovato Iaquinta ma l’ex Udinese non ha ancora i novanta minuti nella gambe, per questo ha messo Del Piero nella ripresa, ma il capitano non può togliere sempre le castagne dal fuoco. In casa Juve la situazione è peggiore della passata stagione, Malesani è venuto a giocarsi la partita perché il Bologna è qualcosa di inspiegabile, con le difficoltà societarie che ha, è quasi allo stesso piazzamento dei bianconeri. La doppietta di Di Vaio e la diga belga-congolese, Gaby Mudingayi, sono state le chiavi del match. Il lavoro sporco di Mudingayi ha fatto la differenza a centrocampo, qualcosa di eccezionale. Ha vinto tutti gli scontri con la Juve.
Delneri ha inserito Martinez dall’inizio, ma è chiaro che l’ex Catania è in difficoltà, e pensare che insieme a Krasic è uno degli acquisti più costosi della Juve. Forse il problema di questa squadra e che fin dall’inizio si è creata troppo attesa. Si pensava che lo scudetto potesse essere un obiettivo reale, invece la squadra ha ancora qualcosa in meno a Milan e Inter. Meglio dire fin dall’inizio che fosse un altro anno di transizione. La Juve possiede tanti buoni giocatori ma nessun campione. Meglio prendere tre campioni piuttosto che otto giocatori al di sopra della sufficienza. La dirigenza bianconera doveva prediligere la qualità alla quantità. Esonero? Delneri non può essere cacciato ora, a due, tre mesi dalla fine ma la situazione a Torino non è positiva.
L’Inter invece dopo la sconfitta in Champions con il Bayern Monaco ha la possibilità di riprendersi in campionato. D’altronde perdere ancora sarebbe delittuoso, anche perché i nerazzurri perderebbero altro terreno nei confronti del Milan. La Sampdoria però non arriverà per fare una passeggiata, anzi, con tutti i problemi societari e interni allo spogliatoio, vorrà fare punti per dare un senso al finale di stagione. Chi invece sta meglio rispetto ad una settimana fa è la Roma. Montella ha portato entusiasmo, rispolverando Pizarro e Doni, e ridando fiducia a tutti nei propri mezzi. Ma la partita più importante della settimana è senza dubbio Milan-Napoli. Inutile nasconderlo, ci si gioca lo scudetto. Una gara aperta a qualsiasi soluzione, ma a perderci è sicuramente il Milan, proprio per questo il Napoli andrà a giocarsi la sua partita.
La pressione è tutta sul Milan. Gli azzurri sono usciti malamente dall’Europa League, ed ora il team di Mazzarri potrà riversare la voglia di rivalsa proprio a San Siro contro il Milan. E’ la volta buona che il Napoli può entrare direttamente in Champions League. La via diretta è a portata di mano e a meno di clamorosi ribaltoni, gli azzurri possono entrarci facilmente. Il Milan sta seguendo molti giocatori francesi. Uno è Gameiro, che nonostante la statura è una prima punta veloce, parte da lontano e poi si accentra. Un altro giovane di prospettiva, che può adattarsi agli schemi del Milan è M’Vila, degno erede di Pirlo. Poi ci sono una serie di giocatori che molti club seguono, ma devono sbrigarsi perché la concorrenza è dura. Parliamo di Hazard del Lille, la base d’asta parte da 20 milioni. Oppure Gervinho, un giocatore che vale Krasic, non bisogna farselo sfuggire.
[Malu’ Mpasinkatu – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]