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Domizzi: “Parlare prima è facile ma anche sbagliato, l’importante è lavorare bene”

Maurizio Domizzi è sempre spontaneo e molto diretto e lo conferma anche nella puntata di Udinese Tonight nella giornata che ha aperto la seconda settimana di ritiro. L’analisi sulla prima parte del lavoro misto tra il preritiro di Udine e il lavoro in Carnia è più che positiva: “Qui in ritiro siamo seguiti molto attentamente, anche quando non ne sentiamo la necessità siamo curati nel minimo dettaglio. Le prime sensazioni sono buone, anche nella partita contro il Bayer la sconfitta non è dipesa dalla preparazione atletica. Abbiamo fatto un lavoro molto diverso rispetto agli altri anni perché gli impegni erano diversi. Per adesso va tutto bene poi vedremo. Parlare prima è facile ma anche sbagliato, l’importante è lavorare bene. Negli ultimi tre anni siamo sempre partiti ai primi di Agosto e abbiamo sempre finito in crescendo: l’unica cosa che può incidere sulla stagione sarà il gran numero di partite. Credo sia normale che il mister per il preliminare punti su chi conosce di più visto il poco tempo a disposizione, se poi uno dimostra di essere bravo e pronto non ci saranno problemi nell’inserirlo come accade ogni anno qui a Udine”.

La domanda su chi sia meglio affrontare tra Siroki e Irytish è complessa ma l’auspicio è quello di limitare i chilometri da percorrere: “E’ impossibile farsi una idea della nostra prima avversaria in Europa, sicuramente i nostri tecnici stanno studiando. E’ indubbio che la trasferta in Kazakistan diventerebbe impegnativa dal punto di vista atletico e fisico ma anche logistico per via del fuso orario, seppur essendo una meta affascinante”.

Quest’anno si riparte da un gruppo consolidato ma Domizzi non vuole sottovalutare il duro lavoro di ulteriore crescita che attende la truppa bianconera: “Noi siamo abituati a fare tanti cambiamenti ed è sempre andata bene. Non vorrei che il fatto di partire invece con troppa consapevolezza del gruppo non coincida con quelle che sono le nostre aspettative. E’ importante il fattore gruppo ma qui a Udine si lavora anche in un’altra maniera: cambiare tanti giocatori ogni anno non è mai stato un ostacolo”.

Non si fa attendere anche il primo parere sui nuovi arrivi nel reparto arretrato: “Kelava si fa già capire molto bene in italiano con i compagni, per essere da così poco tempo qui ha già migliorato molto questo aspetto. Naldo lo conoscevamo già, si era già allenato circa 20 giorni con noi prima della parentesi a Bologna quindi non rappresenta una sorpresa. Bubnijc è una scoperta nuova, posso dire che tecnicamente è molto valido e dotato che forse mi somiglia anche un po’ per caratteristiche: adesso non so se lui si offenderà o meno”  conclude sorridendo il numero 11 bianconero.

L’obiettivo imminente è quello europeo, ma subito dopo ci si tufferà in un campionato che Domizzi reputa sempre più competitivo: “Nella prossima Serie A d’istinto mi verrebbe da dire che la Juventus parte avanti a tutte, però credo che quest’anno si sta muovendo un buon mercato se penso a formazioni che si sono rafforzate molto come Fiorentina, Napoli, Inter o la Roma. Vedo bene la Lazio perché negli anni si è solidificata molto aggiungendo tasselli importanti. Quest’anno secondo me il livello tecnico si è alzato”.

L’Udinese vuole continuare sulla scia degli ultimi anni: “Obiettivo punti può essere 50 perché già diverse volte ho sostenuto che superato quella quota qualsiasi squadra di media caratura può aver fatto un ottimo campionato. Dai 50 ai 55-60 la differenza è veramente poca, basta un pizzico di sfortuna o beccare un periodo no di condizione per variare di un soffio il piazzamento. Significherebbe arrivare ancora a Marzo – Aprile con la possibilità di poter agganciare le grandi come avvenuto nelle stagioni precedenti”.

Il terzo obiettivo, quello della Coppa Italia, potrebbe essere importante per provare a mettere un trofeo in bacheca e anche Domizzi come il compagno e amico Pinzi sottolinea l’importanza della competizione: “L’abbiamo provata a raggiungere anche negli altri anni ma credo che a livello di approccio dobbiamo tenerci molto. Con Marino in passato ci siamo fatti sfuggire di pochissimo l’opportunità di arrivare in finale. Qualche anno fa veniva snobbata invece negli ultimi anni ha ritrovato lustro”.

Infine una parentesi anche personale, tra la soddisfazione di vestire la casacca bianconera e il grande livello delle sue prestazioni che potevano valergli anche una possibile chiamata in azzurro: “Manca solo il mio rinnovo, ora faccio un appello in diretta! – ha scherzato Maurizio che poi ha proseguito – Restando seri non abbiamo ancora affrontato il discorso: per me sarebbe un grande orgoglio, il presidente sa dove trovarmi e vedremo di portare avanti la situazione, ho comunque ancora due anni di contratto. I tifosi possono dormire sonni tranquilli, non mi passa neanche per la testa di lasciare Udine. La mancata convocazione di Prandelli? Dovete chiedere a lui”.

[Sito Ufficiale Udinese Calcio – Fonte: www.udinese.it]

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