Nell’odierna conferenza stampa, ha parlato Massimo Donati. Il capitano biancorosso ha analizzato la situazione della squadra in vista dei prossimi due impegni, definiti esami, che vedranno i biancorossi affrontare, in trasferta, Genoa e Ascoli:
“Gli esami si presentano ogni settimana. Se con determinazione ci applichiamo e facciamo quello che ci chiede l’allenatore, possiamo vincere qualche partita in più. Io credo che quest’anno stiamo facendo bene, anche se la gente dice che giochiamo male, quando scendiamo in campo noi ci mettiamo sempre impegno e determinazione. Nelle ultime partite stiamo riuscendo a fare meglio tutti e undici, o quattordici, come con la Sampdoria con cui abbiamo fatto benissimo nel primo tempo, ma stavamo sotto, mentre nella ripresa abbiamo fatto meno bene ma abbiamo recuperato. Questo è il calcio.”
La partita di giovedì, contro il Genoa, sarà un banco di prova importante per tutti: “Per noi, me compreso, sarà una partita di Champions. Per i ragazzi giocare contro una squadra si Serie A sarà la partita più importante della loro vita, ed in questo momento lo è anche per me. E’ una sfida difficilissima da affrontare col sangue agli occhi”
Poi si sofferma sulla sua posizione in campo: “Adesso sto giocando davanti alla difesa come a inizio campionato, però cerco di fare qualche inserimento e devo cercare di farne di più, cercando anche la conclusione perchè qualche gol da parte dei centrocampisti ci vuole, non possono segnare solo i difensori.”
Infine, spezza una lancia in favore della famiglia Matarrese: “Tutti parlano male di loro, ma sono 34 anni che tengono sù la baracca. Il calcio a Bari è importantissimo e loro lo stanno facendo da 34 anni. So che queste parole a tanti tifosi non piacciono, diranno che parlo così perchè mi pagano, ma la realtà è questa. Perchè la famiglia Matarrese è innamorata del Bari e la gente deve capire che non si può mandare allo sfascio una famiglia per una squadra di calcio. Hanno cercato sempre di fare le cose con ponderatezza, ma adesso stanno avendo difficoltà”.
[Guglielmo Amoruso – Fonte: www.tuttobari.com]