Archiviata la nazionale e l’amarcord 2006 torna il campionato. E che ritorno! Ora si comincia a fare sul serio. Non si scherza più. Chi c’è c’è, chi non c’è farà difficoltà poi a rientrare. Inter e Napoli sono chiamate a confermare tutto quello che hanno dimostrato finora. A Torino e a Roma. Non due posti qualsiasi. Per il fascino delle partite, per la storia, per il passato e per il presente.
A chi è giovato di più il mercato fra Juve e Inter? E’ bastato poco, pochissimo a capire quanto siano già importanti per i nerazzurri Pazzini (tre gol e due rigori procurati), Kharja (un gol, un assist) e Ranocchia. Oltre naturalmente a Leonardo che ha cambiato soprattutto l’umore di questa Inter. Benitez ancora non riesce a farsene una ragione. Il suo intervento alla radio spagnola ha soltanto confermato quanto tutti pensavano da tempo: che si era arrabbiato, eccome. Ha parlato degli infortuni, del mercato. Restiamo convinti che la campagna acquisti di gennaio Moratti, Branca e Ausilio non l’abbiano fatta per fargli un dispetto. Si erano create necessità e opportunità: fosse rimasto Benitez ne avrebbe beneficiato anche lui. Ma si era rotto qualcosa nello spogliatoio nerazzurro. E l’evidenza della determinazione e della voglia della squadra ora sta a dimostrarlo. Ora l’Inter crede nella rimonta. Un ostacolo importante però è proprio quello di domenica sera.
Alla Juve è servito un po’ di più di tempo per capire ed assaporare i suoi nuovi acquisti. Matri e Toni hanno dimostrato di saper coesistere e di saper segnare. L’emergenza attaccanti alla Juve sta per finire. Del Piero sta per rinnovare. Chiellini torna a sinistra anche in nazionale. Insomma la strada di Delneri, dopo Cagliari, sembra essere tornata meno tortuosa. Ora però è necessario confermarsi. Agnelli ci ha messo la faccia su questa Juve: si va avanti così, anche non dovesse arrivare la Champions. Così si difende un progetto, i dirigenti e allenatore, nonostante il periodo nero, senza farsi prendere da frenesie. Naturalmente a fine anno andare in Champions o no fa la differenza, ma la concorrenza è agguerrita.
Perché oltre a Lazio, Palermo e Udinese che stanno facendo benissimo ci sono anche il Napoli (con la programmazione, la passione di De Laurentiis, il competenza di Bigon e l’eccellente lavoro di Mazzarri) e la Roma, che dopo il brusco stop di domenica sera deve assolutamente riprendere la corsa senza farsi distrarre dalle voci americane o dalle notizie che arrivano dal Brasile. Il futuro si costruisce anche ora. Il Napoli è il peggior avversario che potesse capitare. Grintoso, determinato, entusiasta: un mix letale tra le qualità di Mazzarri e le caratteristiche di una piazza caliente. Se a Roma sperano nel futuro (Ancelotti compreso) a Napoli al futuro già ci pensano: Matavz e Ferandez sono due realtà. In attesa di Ruiz e Mascara che intanto hanno avuto modo di ambientarsi.
Il mercato che ha fatto bene a tutti ( basta che guardate quanti dei nuovi arrivi hanno già segnato: da Rudolf e Okaka del Bari, la prima squadra in ordine alfabetico, ad Amauri ultimo trasferimento del calciomercato) ora dovrà portare i suoi frutti anche a Milanello: dopo gli assist si aspetta anche il gol di Cassano. Dovessero segnare poi tutti i nuovi arrivati Allegri sarebbe tranquillo. Invece gli servono per tamponare gli infortuni e per affrontare nel miglior modo possibile i prossimi 50 giorni quando (oltre agli impegni in Champions) il Milan dovrà vedersela con Napoli, Juventus, Palermo (fuori casa) e Inter per un derby che potrebbe valere lo scudetto.
[Luca Marchetti – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]
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