Doveva fare un sol boccone della vittima sacrificale Cesena. Era il Milan dei campioni, il Milan Galactico, quello che avrebbe dovuto vincere tutto emulando l’Inter dello scorso anno. Una squadra finalmente alla pari dei nerazzurri. E’ colata a picco, senza scusanti, all’esordio casalingo in serie A del Cesena dopo più di vent’anni. Eppure l’esperienza del Real Madrid dello scorso anno non ha insegnato nulla? Si son comprati fior fiori di attaccanti spendendo centinaia di milioni, trascurando la difesa e concludendo l’anno senza vincere nulla. Non basta avere i grandi nomi in squadra per avere garanzia di successo, guai se fosse così, non ci sarebbe nemmeno bisogno di giocare le partite.
Invece il bello del calcio è che anche una matricola che costa, tutta insieme, meno del solo stipendio di Ibrahimovic ferma i giganti rossoneri, a dimostrazione che nel calcio non c’è nulla di scontato. Il gioco del pallone non è fatto di grandi nomi, e più se ne hanno e più si vince; sicuramente è fatto anche di questi ma devono poi essere assemblati nel modo giusto, è soprattutto un gioco di squadra, un gioco corale in cui la squadra deve avere una sua armonia, una sua logica. Il Cesena ha giocato da squadra, il Milan è apparso sfilacciato, difesa non rinnovata e attacco non interagente. Ed ecco il risultato.
Lungi da me, naturalmente, analizzare la partita tra Cesena e Milan, non è questa la sede né mia intenzione invadere i campi altrui, ma questa piccola divagazione è stata fatta perché forse ora tutti quei tifosi che si erano lamentati del mercato dell’Inter mettendo a confronto proprio i Robinho, gli Ibrahimovic, acquistati dal Milan, staranno rivalutando l’operato della dirigenza. Comprare tanto per comprare non serve a niente, scrivevo un po’ di tempo fa, e allo stesso modo avere in squadra quattro attaccanti stellari e poi non badare all’equilibrio tra i reparti non serve proprio a nulla. L’Inter si è accorta di avere già gli uomini giusti ai posti giusti, sicuramente si poteva rinforzare ulteriormente questa rosa e non è detto che a gennaio ciò non venga fatto, ma la squadra che ha vinto tutto solo pochi mesi fa non è stata smantellata, quindi l’allarmismo è stato sicuramente esagerato.
Di fatto i nerazzurri si trovano, dopo due giornate, davanti a Milan, Roma (vogliamo dimenticare il 5-1 di Cagliari?) e Juventus. Il campionato è lungo e tutto può ancora succedere, siamo solo alla seconda giornata, mi faranno notare in molti, e lo scudetto potrebbe anche finire su un’altra maglia, ma di sicuro allo stato attuale delle cose non mi sembra di vedere una squadra in particolare capace di ammazzare il campionato. L’Inter ha faticato con l’Udinese, è vero, e magari vedremo un campionato più equilibrato. Vorrà dire che sarà ancor più gustoso vincerlo…
[Domenico Fabbricini – Fonte: www.fcinternews.it]