Uno stadio intero che, a un quarto d’ora dalla fine, festeggia cantando “chi non salta bolognese è” e Arrigoni che risponde saltando davanti alla panchina. È questa la cartolina di una domenica perfetta per il Cesena. Dalla seconda vittoria consecutiva, all’esplosione di Mutu, da una squadra che finalmente gioca e lotta come un gruppo alle prestazioni perfette delle seconde linee, fino ai passi falsi di Bologna e Siena: al Cesena gira davvero tutto per il verso giusto. Il Genoa prova a rovinare la festa ai bianconeri giocando oltre un’ora a ritmi elevati e a viso aperto, andando vicino al gol in più circostanze ma, alla fine, arrendendosi ai colpi di Adrian Mutu, finalmente in cattedra davanti al proprio pubblico.
Arrigoni in avvio deve rinunciare allo squalificato Lauro e agli indisponibili Candreva, Colucci, Ghezzal, Rennella, Martinez e Rodriguez. Si rivedono dunque in campo dal primo minuto Rossi e Benalouane, con il francese che alla fine risulterà tra i migliori in campo.
Malesani prova ad allontanare le voci di un esonero affidandosi al tandem Caracciolo-Palacio.
Cesena e Genoa inscenano un primo tempo gradevole, giocato a ritmi subito elevati, dimostrando di cercare entrambe i tre punti. La prima occasione capita sui piedi di Martinho che al 19’ impegna Frey in angolo. Lo stesso brasiliano ex Catania, però, 3 minuti più tardi regala la palla a Palacio con un retropassaggio sciagurato: l’argentino supera Von Bergen ma non Antonioli, che compie un’uscita miracolosa e salva il risultato. Il portierone bianconero concede il bis al 38’ volando a mettere in angolo una bordata di Merkel.
La ripresa conferma da subito le premesse del primo tempo, regalando da subito fuochi d’artificio: appena un giro di lancette e Mutu costringe l’ex compagno di squadra Frey ad una prodezza, aprendo una sfida che alla fine verrà vinta dal numero 10 bianconero. Al 6’ e all’8 il Genoa deve invece ringraziare un impreciso Malonga che per due volte si ritrova in area con la palla tra i piedi: nel primo caso l’attaccante spreca tutto con un controllo difettoso, nel secondo è invece ancora decisivo Frey a chiudere lo specchio.
Al 12’ sembra mettersi male la situazione per il Cesena, con Arrigoni che deve sostituire prima Comotto e poi Malonga, entrambi infortunati, mandando in campo Ricci e Bogdani.
Al 24’, invece, la partita prende la piega sperata dai quasi 16.000 del Manuzzi: Ceccarelli lancia Bogdani spizzando di testa, l’albanese è steso in area da Moretti e Rizzoli indica il calcio di rigore. Dal dischetto va Mutu che batte Frey con un cucchiaio e poi lo abbraccia quasi per consolarlo. Il Genoa prova ad imbastire una reazione ma il Cesena conferma di aver scacciato i fantasmi continuando a giocare la propria partita, difendendosi bene ma senza rinunciare ad attaccare. E, allora, al 33’, arriva anche il secondo sigillo di Adrian Mutu che finalizza un bel contropiede con un destro a giro che si insacca nel sette lasciando Frey impietrito.
L’ultimo quarto d’ora è un’accademia bianconera, con Frey che salva il tracollo e i bianconeri che confermano di aver trovato il piglio giusto per la rimonta-salvezza.
[Daniele Mazzari – Fonte: www.tuttocesena.it]
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