Carlos Dunga chi è Romulo?
«E’ un giocatore che fa della velocità uno dei suoi punti di forza. Ha 24 anni e qui in Brasile ha fatto già parlare di sé. Nell’Atletico Paranaense, club nel quale è arrivato in prestito lo scorso aprile è stato uno dei pochi a distinguersi. Sognava il campionato italiano, farà di tutto per non deludere: la sua voglia di emergere gli permetterà di fare la differenza».
Quali sono le sue doti tecniche più apprezzabili?
«Arriva sul fondo con straordinaria facilità. Ha intelligenza tattica e soprattutto un’incredibile precisione nel confezionare cross in mezzo all’area. Attenzione anche al suo tiro da fuori potente e imprevedibile, anche se fino ad oggi ha realizzato solo due gol».
Secondo lei, Romulo è davvero l’erede di Cafù e Maicon?
«In Brasile lo sostengono in molti, ma per me questa somiglianza è solo con Cafù. Maicon è un giocatore diverso, Romulo invece è rapido e scattante come l’ex giocatore della Roma. Attenzione però a non commettere l’errore di pensare all’ultimo Cafù, quello che a Milano, sponda rossonera ha vinto una Champions League e un Mondiale per club».
Al Cruzeiro, non appenapartito Jonathan, lui è stato designato suo sostituto. E’ davvero il suo alterego?
«Jonathan fisicamente è più massiccio, Romulo è più longilineo. Le qualità, però, sono indiscutibili, non a caso si ritroveranno tutti e due in Italia, da avversari».
L’esperienza all’Atletico Parananese, però, per Romulo non è stata felice.
«Nonostante l’ultimo posto in classifica del Paranaense, Romulo è stato uno dei pochi giocatori con rendimento positivo e costante. Si è distinto dal resto del gruppo, non a caso per lui è arrivata un’offerta tanto importante».
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