TORINO – I tifosi bianconeri possono tirare un grande sospiro di sollievo. Da tempo infatti si parlava del rinnovo contrattuale di Paulo Dybala. Quel giorno è arrivato, U’ Picciriddu ha rinnovato fino al 2022. A breve dovrà arrivare l’annuncio della Juventus con un comunicato ufficiale. La Joya guadagnerà lo stesso importo del connazionale Gonzalo Higuain.
Non poteva essere altrimenti per una Juve in HD. Ai sette milioni annui si aggiungono i ricavi da alcuni contratti di sponsorizzazione. Il messaggio della società è forte: rendere Paulo l’uomo immagine di questa Juventus.
L’annuncio è atteso entro le 48 ore e verrà fatto in gran stile, come è doveroso fare per un campione del calibro di Dybala. La Juventus sta cercando un modo assolutamente consono per suggellare la straordinaria doppietta del giovane argentino in Champions League contro il Barcellona. Il rinnovo non è mirato ad una strategia per una futura possibile cessione come nel caso di Pogba, bensì per riuscire a fare di Dybala il nuovo modello rappresentativo della Juventus nel mondo.
24 anni, la faccia da ragazzino. Niente barba, capelli a doppio taglio, occhi di ghiaccio. Un bravo ragazzo che nelle notti fredde torinesi girava per la città, impegnato a consegnare lenzuoli pesanti ai clochard. Occhi di ghiaccio che riescono a vedere cose che la gente normale non può vedere: traiettorie impossibili, spazi chiusi che magicamente si aprono, corridoi invisibili che prendono vita. Illuminante, esaltato dal nuovo modulo, Paulo Dybala è quel prototipo di giocatore che tutti vorrebbero possedere.
Accostato molte volte a Lionel Messi, la Joya è un predestinato. Esteta, certo, ma con i muscoli adatti per resistere agli urti frequenti: smista, imposta, recupera in difesa, corre. Segna. E’ l’uomo del futuro, anche se di uomo ha ben poco. Dybala è in grado di divertire e divertirsi in campo, di reagire quando è il momento di reagire e di rallentare quando in mezzo al campo si soffre. La maschera, diventata ormai marchio di fabbrica, dopo ogni gol, seguita dall’inginocchiamento e le mani al cielo per ricordare il padre defunto che tanto avrebbe voluto vederlo diventare un calciatore. Prendete e godetene tutti: la Serie A può ancora vivere del genio di Paulo Dybala.
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