Sicuri che vogliamo parlare ancora di mercato di riparazione? Hanno comprato tutti (o quasi) stavolta. Milan, Inter, Juve, Napoli, Lazio… fino a Cesena, Lecce e Bari. Tutti hanno provato a migliorarsi, spendendo o prestando. Mercato di costruzione. E ora la parola è passata al campo. E gli occhi ieri erano tutti puntati su Matri. Cento fotografi (anche per la bella presenza!), cento striscioni e mille attenzioni. Avrà capito subito la differenza fra essere protagonista nel Cagliari e essere protagonista (quasi salvatore della patria) nella Juve. Subito sotto due a zero, chiamato subito alla grande impresa, senza neanche essersi abituato alle righe bianconere. Ha avuto anche una buona occasione nel primo tempo, non ce l’ha fatta. Nel secondo tempo più sciolto, mentre la Juve arrembava, ma il gol non è arrivato lo stesso. Il suo amico-avversario Pazzini, proprio contro lo stesso avversario s’era invece esaltato. Diverso ambiente, diverso trend. Alla Juve quest’anno niente sembra girare al verso giusto, rigori compresi. Non può essere Matri da solo a cambiare il vento di una stagione che sembra maledetta.
Senza pressioni ha provato a giocare Amauri, nella sua nuova vita a Parma. Alla Juve era diventato tutto più difficile. Nella tranquillità di Parma, motivato dall’ambizione del presidente Ghirardi e dalle telefonate di Crespo. E’ partito bene, ma non è riuscito a sbloccarsi neanche con la nuova maglia… E alla fine la doccia fredda di Chevanton, uno che in questo mercato aveva chiesto di andare via. E’ rimasto, ha giocato solo pochissimi minuti nel finali ma sono serviti a segnare il gol vittoria (dopo una partita di sofferenze) che poi ha scatenato la protesta gialloblù. Gialloblù che perdono, gialloblù che vincono. Avrà capito subito Ruiz quant’è difficile il campionato italiano dopo aver visto gli straordinari gol di Moscardelli e Sardo. Dovrà darsi da fare per confermare tutto quello che di buono si dice di lui e dovrà anche cercare di risollevare il morale ai suoi compagni dopo lo stop di Verona.
Behrami a Firenze è stato subito buttato nella mischia, in un ambiente già in contestazione contro la società, qui ci ha pensato un mancato affare a mettere le cose a posto per i viola: il terzo errore grave in campionato di Eduardo che nonostante la fiducia della società ancora non sembra essersi rasserenato. Floro Flores e la prima di Paloschi non sono serviti a cambiare la tendenza.
Insomma gli acquisti in questa prima giornata post mercato devono ancora ingranare. Non come la scorsa settimana insomma. Su Pazzini la pressione è già calata. Alla sua prima (mezza) apparizione con la maglia dell’Inter ha già fatto due gol e mezzo (rigore procurato compreso). Ora le attenzioni sono tutte per il samurai Nagatomo, che già potrebbe essere protagonista questa sera. Per la gioia dei cronisti giapponesi e a testimonianza che il mercato dell’Inter è servito per rinforzare la squadra. Cinque nuovi arrivi (Knasmuller compreso, già inserito in prima squadra) per credere nella rimonta: chissà come ci sarà rimasto Benitez!
Finora sembrano aver avuto ragione soprattutto a Milano. Con i colpi low cost di Galliani. Low cost ma di grande qualità: lo dimostrano le giocate di Cassano e la sostanza di Van Bommel e Emanuelson. Purtroppo per il Milan la sfortuna non l’ha abbandonato neanche dopo il mercato. E gli indisponibili continuano ad aumentare. Ma l’antidoto qui non esiste, neanche al mercato di riparazione.
[Luca Marchetti – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]
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