Giovenale diceva: “Nei numeri la sicurezza”, ma forse non aveva del tutto ragione. I numeri parlano, ma non bastano mai ad interrogare in maniera esauriente la realtà, non possono essere l’unico fattore determinante. Come riporta Daniele Magliocchetti su Il Messaggero, i numeri in assenza di Klose sarebbero incoraggianti. In assenza di Klose, mai una battuta d’arresto, privi del bomber tedesco i biancocelesti non ci stanno a perdere: due vittorie, contro Milan e Cagliari ed il pareggio a reti bianche a Napoli. Anche in Europa, secondo quanto riporta l’articolo, il ruolino di marcia della Lazio priva del tedesco non sarebbe malaccio: una vittoria, due pareggi e una sconfitta, ma in trasferta a Madrid contro l’Atletico, dopo il pesante KO dell’andata, con Reja dimissionario in panchina. Sette punti in totale, 3 gol fatti, 0 subiti.
IN ASSENZA DI KLOSE – Questo dimostrerebbe che l’assenza del tedesco, pur pesante, pur importante, non dovrebbe fare cosi tanta paura. La stessa vittoria di Cagliari, pur nei minuti finali, luccicherebbe come oro in confronto alle ultime 17 partite, in cui la Lazio ha perso ben 9 volte. Ma i numeri non possono dire tutto. I numeri non dipingono mai la realtà in maniera del tutto fedele, spesso ne ignorano tratti rilevanti, fondamentali. I numeri non sono mai del tutto fedeli. Il ruolino di marcia della Lazio in campionato senza il bomber tedesco, secondo Magliocchetti, in realtà a conti fatti è positivo. Ma il conforto dei numeri non è mai del tutto soddisfacente. Forse Giovenale non aveva del tutto ragione. Forse non è proprio cosi. Se si guardano le tre partite in rapida sequenza invece, di confortante c’è solo la roboante vittoria interna contro il Milan, frutto di una prestazione ottima, cinica, decisa. La vittoria contro il Cagliari, ancora negli occhi dei tifosi, di buono ha solo i 3 punti, e l’aver interrotto la serie nera di due sconfitte consecutive. Tra la vittoria casalinga contro il Milan, e quella contro il Cagliari ci passa un mare. Nel secondo tempo contro i sardi la Lazio ha tirato ha provato ad impensierire Agazzi due volte, con Rocchi ed Alfaro. Ha provato, visto che nessuno dei due tiri ha costretto al miracolo il portierino sardo: centrali, senza alcun coefficiente di difficoltà.
Del primo tempo sarebbe meglio non parlare, ma chi è riuscito a rimanere sveglio, sa che Rocchi non ha spaventato mai Agazzi, mal supportato dai centrocampisti, lanciato in velocità e costretto a lottare sempre da solo contro i centrali del Cagliari. Lo stesso pareggio a Napoli, complici le assenze, a ben guardarlo andrebbe attribuito ai prodigi di Marchetti, alla distrazione di San Gennaro, a tutto meno che all’avvincente testa a testa tra due squadra di vertice. La Lazio al San Paolo non è mai stata pericolosa, e chi ha sostituito Klose, Cisse unica punta, aiutato da Hernanes e Sculli, non ha certo impensierito la retroguardia partenopea. Parlano i numeri in quel match: 17 tiri subiti, 5 fatti, ma uno solo nello specchio. Il Napoli ha tirato tra i pali di Marcetti 11 volte, di cui 7 respinte dall’estremo difensore biancoceleste. Poi 7 corner, contro i 3 laziali, 16 falli fatti contro gli 8 subiti. Posto che ovviamente al San Paolo nessuno va a passeggiare, non sono numeri da battaglia a viso aperto: sono lo specchio di un feroce assedio, terminato, bontà di Marchetti, nel miglior modo possibile per la formazione biancoceleste.
IN PRESENZA DI KLOSE– Ma I numeri daranno anche ragione a quanti cercano conforto, ma non possono tutto. Contro il Milan, ben vengano, ma negli altri due casi, la povertà mostrata in avanti dalla squadra biancoceleste non fa di certo ben sperare. Anche perchè i numeri in presenza di Klose sono ben diversi: 12, O 13 se si conta l’autorete di Ferronetti, gol fatti, 7 assist. Ma c’è di più: le reti del tedesco sono fondamentali. Senza il suo panzer, la squadra biancoceleste avrebbe almeno 15 punti in meno: non avrebbe conseguito il pareggio, 2-2, al San Siro contro il Milan, quello all’andata contro il Catania (1-1), e non avrebbe vinto contro il Cesena in trasferta, la Fiorentina ancora fuori dalle mura amiche, il derby, contro il Lecce (doppietta per Miro) al Via del Mare, e di nuovo all’Olimpico stavolta contro la Fiorentina.
Senza considerare i 9 punti guadagnati contro Cagliari(0-3), Atalanta (2-0), Chievo (0-3), risultati solo arrotondati, se è lecito fare di queste distinzioni, dai gol di Klose.La Lazio avrebbe 36 punti dunque, togliendo solo i 15 punti dovuti ai gol di Klose, a pari merito con Palermo, Chievo e Bologna, più 9 dalla zona retrocessione, due punti sopra il Genoa di Preziosi, che proprio domenica scorsa aveva affermato: “Ora pensiamo solo a salvarci”. Sarebbe salva, non in Champions League. E senza guardare all’immensa qualità che spesso il tedesco ha saputo mettere al servizio della squadra. Forse è questo, in realtà, quel che dicono i numeri. Nei numeri la sicurezza, in Klose la sicurezza. La Lazio deve dare tutto senza il suo uomo migliore. Nell’attesa che torni, e sia decisivo per la conquista dell’unico posto che conta. In Klose, la sicurezza.
[Luca Capriotti – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]