El Sharaawy: giusto o no venderlo?

Dopo le dolorose cessioni della scorsa estate quando a Milanello fecero le valigie Thiago Silva e Ibrahimovic, vittime sacrificali di un bilancio in rosso, per i sostenitori rossoneri questo potrebbe essere un altro mercato nel quale saranno costretti a inghiottire un boccone amaro. Questa volta non si tratta di una vera e propria esigenza, bensì di una strategia: i rossoneri hanno i conti (quasi) in ordine e se dovessero veramente cedere alle lusinghe provenienti da tutta Europa per Stephan El Sharaawy, lo farebbero per una libera scelta di riorganizzazione della rosa.

PERCHÈ SI’

La stagione di El Sharaawy si può dividere in due momenti netti: una prima parte di stagione ricca di luci, nella quale il giovane faraone si è fatto carico delle difficoltà di una squadra intera e ha contribuito in modo decisivo a tenere a galla la barca, e una seconda piena di ombre, nella quale El Shaarawy non ha più trovato la via del gol con facilità e ha mostrato anche qualche segno di insofferenza. Le motivazioni? In tanti hanno attribuito la colpa dell’evidente calo a una forma che non poteva essere mantenuta per l’intera stagione, altri all’arrivo di Balotelli che avrebbe tolto spazio al numero 92 rossonero: in realtà crediamo che la verità somigli molto a una somma dei due fattori. E se Balotelli potrebbe rubare spazio al giovane, c’è anche il discorso tattico: El Sharaawy è un esterno d’attacco, non una seconda punta. Con il ritorno al 4-3-1-2 quindi dovrebbe imparare movimenti diversi, ricominciare tutto da capo. E se vivesse una stagione anonima? Varrebbe ancora 40 milioni a Giugno 2014?

PERCHÈ NO

Se da una parte il Milan potrebbe essere tentato di realizzare una clamorosa plusvalenza tramite la cessione dell’attaccante che solo due anni fa giocava in Serie B, dall’altra i rossoneri sanno che in casa hanno un calciatore che potrebbe diventare un campione e un simbolo del nuovo corso Milan. Le qualità tecniche infatti non si discutono e il giovane ha già dato prova in più di un’occasione di essere “maturo”, nonostante la carta d’identità: al di là della pettinatura stravagante, El Shaarawy è un ragazzo equilibrato, molto legato al Milan e all’ambiente che lo ha lanciato e gli ha dato fiducia nel calcio dei grandi. Da parte sua ha già fatto sapere che vorrebbe rimanere a Milanello, nonostante da altre parti guadagnerebbe decisamente di più: difficile al giorno d’oggi trovare qualcuno che ragiona in questo modo. D’accordo, non è detto che tra qualche anno Stephan non cambi idea, ma per ora si trova bene a Milanello, E’ ben voluto dalla squadra e ha margini di crescita ancora inesplorati: il rischio è quello di regalare alla concorrenza un calciatore in grado di cambiare le sorti di molte partite tra qualche anno.

Insomma, 40 milioni sono tanti, tantissimi per un 21enne che forse ha già iniziato a palesare qualche limite; sono forse pochi per un calciatore che tra qualche anno potrebbe dimostrare di superare quei limiti e diventare un calciatore completo, un potenziale “top player”, come adesso si ama definire quei giocatori che riescono ad influenzare l’esito degli incontri. Forse una valutazione dell’affare, sempre che El Sharaawy parta, la si potrà dare solamente al 31 di Agosto, quando l’intera strategia del Milan per quest’estate sarà per forza svelata. Già, appunto, la strategia: perché, ricordando le parole di Moggi, quando vendette Zidane al Real Madrid “Non è importante chi vendi, tutti i giocatori sono cedibili: l’importante è come li sostituisci”. L’anno dopo la Juventus vinse lo scudetto.

[Alessandro Alampi – Fonte: www.ilveromilanista.it]

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