Da Icardi ad Handanovic, ecco gli elementi dell’improvvisa rinascita nerazzurra
MILANO – La nuova Inter targata Pioli vince e soprattutto convince. Gli spalti del San Siro cominciano a riempirsi di nuovo dopo l’amaro periodo De Boer. L’arrivo di Pioli ha portato coesione all’interno dello spogliatoio, oltre che un’ondata di freschezza muscolare e tranquillità. Le doti dei giocatori nerazzurri, in fondo, sono visibili agli occhi di tutti.
Rimbalzando indietro di due mesi, guardando la classifica, verrebbe da chiedersi come sia stato possibile che l’Inter occupasse quella posizione. La risposta è rintracciabile nel gioco che quell’Inter esprimeva: confuso, lento, quasi statico. Stefano Pioli è stato un elisir di vitalità per la formazione nerazzurra. Il tecnico emiliano infatti ha imposto sin da subito la sua idea di gioco.
Analisi tattica
Caparbio, con un occhio di riguardo sempre all’avversario, per Stefano Pioli non esistono titolari in una squadra quasi completa come l’Inter e non si cristallizza nell’adozione di un solo modulo. Rispetta tutte le squadre, per questo sceglie i protagonisti giusti per affrontarle.
Nelle ultime due gare – contro Pescara e Juventus – sono stati utilizzati rispettivamente il 4-2-3-1 e il 3-4-2-1. Qualsiasi modulo venga adottato, una caratteristica fondamentale non viene mai meno, il pressing alto, con il quale è riuscito a giocarsi quasi alla pari lo scontro diretto con la Juventus la cui forza è al momento irraggiungibile.
Davanti Pioli può contare su una vasta di giocatori dalle doti tecniche straordinarie come Perisic, Brozovic, Joao Mario, Banega, Candreva, Icard, Eder, Palacio e Barbosa.
L’evoluzione di Joao Mario e l’innesto Gagliardini
Quel che più sta giovando alla formazione nerazzurra è l’aver ritrovato Joao Mario. Campione d’Europa quest’estate, il portoghese ha ripreso fiducia nei propri mezzi con l’arrivo di Stefano Pioli. Segna – il fratello minore lo riprese poco tempo fa perché a detta sua non tirava molto in porta-, serve assist ai compagni, ripiega in difesa.
Un mix di classe e personalità, gli attributi che servono ad una squadra come l’Inter che cerca di ricostruire le macerie lasciate nel post-Triplete.
Non da meno è l’innesto del giovanissimo Gagliardini. Con un trasferimento dall’Atalanta che può risolversi per la cifra di 30 milioni, il giovane centrocampista è entrato da subito nei meccanismi dettati da Pioli che ora fatica a levarlo dal campo. Padrone della linea mediana del campo, la personalità del giovane nerazzurro ha fatto innamorare il suo tecnico.
Gagliardini difende bene, e poco importa se deve affrontare un gigante come Mandzukic; imposta, tira eaccompagna bene l’azione in modo da fornire ai propri compagni un canale di sfogo quando l’azione è insistita su un lato. A giudicare dai primi segnali, questa Inter ha tutte le carte in regola per ritornare grande.