Una settimana fa, dopo una riunione con il Comitato Medico-Scientifico, la Figc aveva annunciato l’ipotesi di un ritiro in isolamento nei propri centri sportivi per le squadre di Serie A. Ovviamente, se le attività sportive, soprese per emergenza Coronavirus, dovessero riprendere . In base a questa idea gli impianti di allenamento diventerebbero centri accessibili solo ad atleti, staff medico, preparatori, cuochi e magazzinieri, che sarebbero periodicamente sottoposti a test di idoneità e a visite. I giocatori che hanno contratto il Covid-19 sarebbero monitorati con particolare attenzione.
Sarebbero, però, soltanto dieci i club con camere nei centri di allenamento mentre le altre sarebbero costrette a trovare soluzioni alternative. Tra queste ultime ci sono anche Genoa e Sampdoria, già in cerca di un albergo, da utilizzare in regime di monopolio, per rispondere alle indicazioni della Federazione. I rispettivi centri sportivi di Pegli e di Bogliasco non consentirebbero la domiciliazione stabile dei giocatori, per tutto il tempo necessario al completamento della stagione, non disponendo di foresterie attrezzate, suscettibili di sanificazione periodica. Probabile che la scelta possa ricadere sulle strutture solitamente utilizzate come sede dei ritiri della vigilia di partita.
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