EMPOLI – Un anno tra luci e ombre. É questo il 2016 dell’Empoli, che in dodici mesi ha collezionato 33 punti complessivi, 7 vittorie, 12 pareggi, 19 sconfitte, 27 gol fatti e 53 subiti. Più luci, forse, di quante i dati vorrebbero far credere perché nella prima parte dell’anno la squadra toscana, sotto la guida di Giampaolo, ha conquistato la seconda salvezza consecutiva e un decimo posto nella classifica finale che per una piccola società profuma di scudetto.
E perché se il “mini campionato” a quattro che sta disputando per rimanere nella massima categoria assieme a Pescara, Palermo e Crotone finisse oggi, gli uomini di Martusciello sarebbero salvi. Le ombre in questa seconda parte dall’anno restano comunque tante, soprattutto dal punto di vista tecnico – tattico.
La difesa é il punto di forza
É la difesa il punto di forza dei toscani, quello che ha permesso di raccogliere punti nonostante la scarsa capacità realizzativa della squadra. Anche se altalenante nelle prestazioni, perché capace di fermare macchine da gol quali Roma e Torino ma di naufragare di fronte a Fiorentina e Milan, con 26 reti subite, la difesa é la migliore tra quelle delle squadre pericolanti, anzi é in linea con quelle di squadre decisamente più ambiziose.
Martusciello, nonostante i numerosi infortuni, è riuscito a dare solidità al reparto difensivo grazie alla coppia Bellusci e Costa, tanto esperti quanto fallosi visto che in due hanno già rimediato dodici cartellini gialli.
Il peggior attacco
L’Empoli ha invece il peggior attacco di Europa, avendo realizzato in 18 partite soltanto 10 reti, di cui 4 in un solo match, quello contro il Pescara. Eppure il potenziale offensivo ci sarebbe, perché della rosa fanno parte nomi importanti del panorama calcistico italiano, giocatori come Gilardino che vanta 188 gol in Serie A, Maccarone con le sue 210 reti in carriera, Saponara.
Ma Gilardino, arrivato in estate dal Palermo, ha faticato più del previsto, non ha ancora segnato, é spesso relegato in panchina e le recenti buone prestazioni di Mch’edlidze rischiano di togliergli ulteriore spazio al punto che si profila la sua partenza nel mercato di gennaio. Maccarone ha segnato due gol ma a 37 anni non può essere l’unico punto di riferimento della squadra. E Saponara, che in prospettiva era considerato uno dei talenti più promettenti del calcio italiano, ultimamente si é un po’ perso.