Empoli-Genoa 1-1: l’analisi del match

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logo-genoaEMPOLI – Buon primo tempo, calo nel secondo con gol subito. Un vero peccato, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, che il Genoa non sia riuscito a chiudere nel primo tempo la partita ad Empoli, segnando una o due reti che molto difficilmente gli avversari avrebbero potuto recuperare. Da considerare, come hanno anche riferito i colleghi di Radio Nostalgia, che sul pareggio c’è Tavano che sposta Rincon dalla zona vicina al palo che portato al gol di Barba. L’episodio non può far dimenticare il calo di concentrazione della squadra per 20 minuti abbondanti della ripresa. Sia però ben chiaro a tutti che non bisogna autoflagellarsi, anche se siamo in periodo quaresimale: il Grifone è nelle prime 7-8 posizioni che consentono l’accesso diretto agli ottavi di finale della Coppa Italia della prossima stagione. E nulla è ancora perduto per l’Europa League.

Per cercare di puntare all’obiettivo continentale occorrerebbe cercare di smussare questo limite degli uomini di Gasperini che ha precluso i tre punti. I numeri statistici parlano chiaro: ad Empoli i rossoblù hanno avuto una netta superiorità territoriale e di possesso palla. I numeri però evidenziano un dato analogo per la pericolosità con gli avversari: 37,3% per i toscani, 37,8% per il club più antico d’Italia. Il merito va anche agli avversari: Sarri ha messo dentro Verde che ha cambiato l’atteggiamento tattico dei padroni di casa che nella prima frazione di gioco avevano concluso ben poco. E peccato per le due occasioni non finalizzate da Falque, ispirate da uno strordinario Niang, perfettamente ricostruito da Gasperini. Il tecnico era oggi in panchina col pizzetto: “Una questione di scaramanzia dopo aver letto una frase a Napoli: essere scaramantici è da ignoranti però non esserlo porta una jella incredibile…” ha spiegato. É possibile che, da persona di grande cultura e spirito qual è, l’allenatore rossoblù possa riportarlo anche nella prossima partita: lui conosce sicuramente “Non è vero, ma ci credo” il titolo della celebre commedia del 1942 di Eduardo De Filippo, diventata in seguito un modo di dire che è diventato patrimonio non solo dei napoletani, ma di tutti gli italiani.

Domenica prossima arriva il Chievo Verona al Ferraris. É l’occasione per tentare di scrollarsi di dosso il “blocco” avvenuto al Castellani. Conquistare punti per migliorare un campionato già ora di buon livello. Passo e chiudo!