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Empoli-Lazio 2-1: si ferma la corsa dei biancocelesti

Chiamatelo stop inatteso, chiamatela occasione sprecata. Di certo, è una sconfitta che riporta sulla Terra una Lazio fin qui stellare. Nel giorno del 25° anniversario della caduta del Muro di Berlino, cade al Castellani anche l’undici di Pioli. Il 2-1 subito in casa dell’Empoli spegne l’ambizione di trascorrere la sosta da solitaria terza della classe. Il favore fatto dal pareggio della Samp è restituito con gli interessi, i biancocelesti vengono raggiunti a quota 19 punti dal Genoa. S’interrompe la striscia positiva di sei risultati utili consecutivi, inciampa la Lazio nella corsa al podio.

FORMAZIONI – Torna Djordjevic dal primo minuto, si rivede Berisha. Pioli rilancia il serbo dal primo minuto, Candreva e Mauri completano il tridente. Tra i pali non c’è l’acciaccato Marchetti, spazio all’albanese (ultima da titolare il 21 settembre, contro il Genoa). In difesa Cavanda vince il ballottaggio con Pereirinha, Ciani confermato in coppia con De Vrij. Sarri replica lanciando Pucciarelli in tandem con Maccarone (Tavano si accomoda in panchina). Zielinski è la mina vagante alle loro spalle.

PRIMO TEMPOInizia meglio l’Empoli, i padroni di casa gettano subito aggressività sui primi palloni. La Lazio fatica a scaldare i motori, il fraseggio balbetta. La prima occasione non può che essere allora di marca azzurra: punizione violenta di Maccarone all’8′, la palla esce fuori di poco sorvegliata da Berisha. Poi si svegliano i biancocelesti, con tre fiammate. Al 9′ De Vrij innesca con un gran lancio Candreva, il numero 87 incrocia di destro sfiorando il palo. Un minuto più tardi, Lulic crossa dalla sinistra per Djordjevic, l’ex Nantes inzucca ma senza la mira giusta. Al 14′ i capitolini tambureggiano in area empolese, Djordjevic rovescia per Parolo che al volo non trova la porta. Quando la Lazio sembra aver afferrato le redini dell’incontro, l’Empoli risale. Al 20′ c’è materiale per la moviola: Maccarone reclama un rigore, ma la trattenuta di Cavanda non appare così peccaminosa. Big Mac si rende pericoloso qualche minuto dopo, pescato da Zielinski: tiro fuori, pericolo scampato per Berisha. Conclusione poco precisa al 34′ anche per Candreva: la Lazio si è riaffacciata timidamente in avanti. Al 38′ primo giallo dell’incontro: Cavanda stende Croce sull’out laterale, Mazzoleni sventola il cartellino. Il match s’incanala sbadigliando verso gli spogliatoi, non prima di una doccia gelata per Pioli: Mauri chiede il cambio, problema muscolare per il capitano. Al suo posto, nuova chance per Ederson.

SECONDO TEMPO – Piccolo prologo prima della ripresa: tutta la Lazio si raduna in campo prima del fischio d’inizio, i biancocelesti si danno la carica radunandosi in cerchio. Ma gli effetti non sono quelli sperati: al 52′ l’angolo calciato da Valdifiori trova l’incornata di Barba: Ciani e Cavanda intervengono in ritardo, il difensore azzurro (prodotto del vivaio romanista) può festeggiare il suo primo gol in A. Non è invece la prima rete per Maccarone, quella che al 55′ porta al raddoppio dell’Empoli: Zielinski lancia su punizione il capitano empolese, che di sinistro batte Berisha. L’inizio del secondo tempo per la Lazio è un incubo. Al 57′ Ederson si becca il giallo per fallo su Pucciarelli. Poi il botta e risposta tra Pioli e Sarri a colpi di cambi: dentro Klose per Braafheid da una parte, Laxalt al posto di Zielinski dall’altra. La Lazio, piano piano, si rialza. E al 66′, ad alzarsi in cielo più di tutti è Djordjevic: grande cross di Candreva, stacco imperioso del serbo. Sesto gol in campionato per il numero 9, settimo assist per il romano. Per i biancocelesti, è semplicemente il gol che riapre il match. Sarri corre ai ripari: al 69′ Hysaj rimpiazza l’affaticato Laurini. Al 77′ Pioli risponde spendendo l’ultimo cambio: fuori Parolo, dentro Felipe Anderson. I capitolini forzano alla ricerca del pareggio: all’80’ Rugani anticipa miracolosamente il colpo di testa di Ciani (cross, neanche a dirlo, di Candreva). All’85’ ultima sostituzione anche per Sarri: esce Pucciarelli, Bianchetti rimpolpa la difesa. Klose e compagni tentano il disperato arrembaggio finale, nell’ultimo dei tre minuti di recupero sale in area anche Berisha. La domenica storta dei biancocelesti si chiude con un tiro alto di Felipe Anderson. La Lazio saluta il terzo posto, nella speranza che sia solamente un arrivederci. Dopo le Nazionali, si ripartirà dall’Olimpico e dalla sfida alla Juventus capolista.

[Stefano Fiori – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]

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