Lungo intervento telefonico del presidente del Genoa Enrico Preziosi nel corso di “Gradinata Nord”, la seguitissima trasmissione in onda su Primocanale Sport e condotta da Giovanni Porcella.
«Sono molto felice per la vittoria di Lecce e per la classifica – ha dichiarato – Per quanto riguarda il gioco ci sono da sistemare ancora alcune cose e serve un attimo di pazienza. Ciò, non tanto per colpa del nuovo mister ma per una serie di situazioni contingenti. Non era mai capitato, nella nostra storia, di ottenere sette punti da tre trasferte consecutive. Prima i gol da calcio piazzato li subivamo, ora invece li segnamo. In questa gestione il Genoa ha raccolto dieci punti, con una media di due a partita, mentre nella precedente la media era di 1 un punto. Inoltre, in cinque gare, abbiamo incassato appena tre reti».
Il presidente, molto soddisfatto, guarda al futuro con grande fiducia: «Siamo a due punti dall’Inter. La svolta l’ho voluta un mese fa, adesso dobbiamo risistemare la squadra secondo il nuovo modulo, recuperare gli infortunati e inserire un paio di giocatori. Un elemento serve in mezzo al campo: Juric ci manca da due anni, considerando che nella scorsa stagione non lo abbiamo avuto quasi mai, ed è difficile trovare una pedina con le sue caratteristiche. Nel mercato di gennaio, la nostra società non starà ferma ma non farà neppure colpi. Dos Santos? Non mi piace affatto, lo seguivamo un anno fa ma ora abbiamo già cinque esterni d’attacco».
La vittoria di Lecce è stata importante anche per il ritorno al gol di Luca Toni.
«Deve ricevere più palloni, non è un attaccante di manovra – assicura Preziosi – e lo giudicheremo quando la squadra sarà al completo. A Lecce mancava Palacio mentre Palladino non ha fatto il fenomeno. Si allena sempre come un professionista serio e spero raggiunga i cento gol già sabato, se si giocherà».
L’ultimo pensiero è rivolto ad Eduardo: «Ci sono portieri mediocri, ridicoli, e si mette in discussione un nazionale come Eduardo. Il nostro mister ha detto che non aveva mai visto un portiere così forte e siamo certi di non aver sbagliato la scelta. Considerando che è al primo anno in Italia, qualcosa bisogna perdonargli».
[Claudio Baffico – Fonte: www.pianetagenoa1893.net]