Diciamolo: oggi possiamo parlare di una vera e propria impresa. Il Cagliari ha scritto una pagina memorabile della propria storia cogliendo a Roma un prestigioso successo che mancava dalla bellezza di 43 anni e lo ha fatto con il minimo sforzo, dimostrando di avere in canna – e questa è forse nota ancor più lieta della vittoria in sè – ampi margini di miglioramento. Perché quella vista oggi è apparsa una squadra quadrata e attenta nella fase di non possesso, ma ancora da registrare nel gioco offensivo, con un tridente che deve imparare e memorizzare i giusti movimenti.
Impeccabile nelle marcature e nella disposizione tattica, è infatti mancata, nonostante i due gol, negli schemi d’attacco. Quando là davanti Cossu, Nenè e Thiago Ribeiro (o El Kabir) raggiungeranno un’intesa sufficientemente efficace, siamo certi che ne vedremo di ancora più belle. Per il momento i rossoblù possono tornare in Sardegna con tre punti in tasca e la consapevolezza di essere pronti a disputare un campionato da protagonisti.
La Roma si presenta per la prima di campionato con un telaio nuova di zecca: sono ben sei, infatti, i debuttanti in campo nell’undici schierato da Luis Enrique: Stekelenburg, Josè Angel, Heinze, Pjanic, Bojan, Osvaldo. Il tecnico spagnolo dispone i propri uomini con il consueto 4-3-3 con Totti vertice del tridente offensivo. Speculare solo nello schema adottato il Cagliari di Ficcadenti che per ben dieci undicesimi è lo stesso di quello guidato lo scorso anno da Donadoni. Le uniche novità arrivano, infatti, nella disposizione in campo (con Cossu che parte dalla sinistra) e nell’inserimento, un po’ a sorpresa, di Thiago Ribeiro dal primo minuto, preferito al marocchino El Kabir.
Primo tempo decisamente sotto ritmo quello giocato da Roma e Cagliari, con sporadiche fiammate, soprattutto nel finale. Partono forte Totti e compagni nei primi minuti, con un gioco arrembante e una rapida circolazione della palla, marchio di fabbrica del blaugrana Luis Enrique. Ma la sfuriata giallorossa dura poco e il Cagliari non va mai in difficoltà, tanto che già dopo dieci minuti la partita si stabilizza su un sostanziale equilibrio testimoniato dalle statistiche del possesso palla. Il Cagliari prende lentamente coraggio e inizia a rispondere alla Roma, preferendo però la giocata verticale. Al 12’ è Nenè a provarci con una botta dal vertice destro dell’area di rigore, ma il tiro termina un metro alla destra di Stekelenburg. Tre minuti dopo è Josè Angel che prova a impensierire l’estremo difensore rossoblù con una sventola dai 35 metri, ma Agazzi è attento e respinge senza affanni.
Col passare dei minuti l’incontro si blocca sempre di più e si abbassano i ritmi. Entrambi i tridenti appaiono impacciati e poco incisivi, Cossu e Bojan sono vivaci ma non riescono a trovare il guizzo giusto e allora salgono alla ribalta i faticatori della linea mediana, Biondini su tutti, che si distingue per un impressionante numero di palloni recuperati e per un’inconsueta lucidità anche in fase di disimpegno. Il match si riaccende al 35’ quando Pjanic, dopo un’elaborata manovra offensiva, riceve palla e prova col destro dal limite dell’aria, ma Agazzi riesce a respingere a lato. Quattro minuti dopo è Osvaldo a provarci e ancora una volta l’estremo difensore rossoblù è bravo a neutralizzare il diagonale. Il Cagliari sembra in affanno e la Roma inizia a spingere con più convinzione, ma al 43’ si vede finalmente Thiago Ribeiro che, defilato sulla destra, scocca un destro velenoso che Stekelenburg toglie dal sette con non poche difficoltà rifugiandosi in angolo. Sugli sviluppi del corner la palla finisce a Biondini che nel tentativo di mettere dentro inventa un tiro beffardo che si stampa sulla traversa a portiere battuto.
La ripresa inizia sulla falsariga dei primi minuti della prima frazione. Roma votata alla manovra offensiva e Cagliari costretto a rinchiudersi nella propria metacampo. Ficcadenti comprende il momento di difficoltà e decide di cambiare: fuori Thiago Ribeiro, dentro Victor Ibarbo che si posiziona inizialmente sulla fascia destra, ma che viene incaricato di svolgere la spola tra attacco e centrocampo. Il Cagliari riesce a ritrovare i giusti equilibri e al 57’ Cossu ruba palla a centrocampo, avanza resistendo alla carica di Burdisso e calcia con il destro, costringendo Stekelenburg alla deviazione in angolo. Al 59’ è Luis Enrique che prova a rimescolare le carte, inserendo Borriello al posto di Bojan e andando a comporre un tridente tutto centimetri e potenza. L’ex attaccante del Milan si rende subito pericoloso costringendo Agazzi agli straordinari con un colpo al volo su un invitante cross di Totti dalla destra. Al 68’ la storia ripropone un dejà vu graditissimo ai tifosi rossoblù: su cross dalla sinistra di Agostini Josè Angel sbaglia il rinvio di testa e serve l’accorrente Conti che dall’altezza del dischetto trafigge Stekelemburg gelando i cinquantamila dell’Olimpico per quella che è la quinta marcatura in carriera contro la “sua” Roma. Neanche un minuto dopo la Roma è già riversata nell’area rossoblù, con lo stesso terzino spagnolo che cade dopo un contatto con Pisano. L’arbitro lascia correre e Biondini riesce a recuperare la palla, ma Angel perde la testa e scalcia da terra il cesenate. Rosso diretto. La Roma però non si perde d’animo e va vicina al pareggio con Osvaldo che si vede ribattere da Astori un destro da posizione centrale. Al 75’ Luis Enrique ridisegna ancora una volta la propria squadra inserendo Gago al posto di Rosi. I giallorossi però non riescono a pungere e si rendono pericolosi solo al 79’ su calcio piazzato con Totti che impegna Agazzi in una pallavolistica risposta in bagher. Un minuto dopo Borini prende il posto di Osvaldo e dopo una manciata di secondi va in gol, ma l’arbitro aveva fischiato il fuorigioco di Heinze.
Le azioni della Roma passano tutte dai piedi di Totti, mentre il Cagliari cerca di difendersi con ordine e di ripartire in contropiede. All’82’ Cossu prova la conclusione personale dal limite dell’area, ma calcia alto, mentre tre minuti dopo è Nenè a cercare gloria con un diagonale che termina fuori. All’87’ Cossu lascia spazio a El Kabir, che prova subito a mettersi in mostra ingaggiando un duello in velocità con Heinze e che dopo un solo minuto viene ammonito per fallo di mano. La Roma non riesce a trovare la giocata che possa raddrizzare la partita, nonostante il Cagliari conceda più di quanto non avesse fatto quando si era in parità numerica e inizi a sentire la pressione dell’impresa. Ma la Roma è spenta e nei quattro minuti di recupero c’è spazio anche per l’ultimo arrivo in casa Cagliari, Rui Sampaio, che prende il posto di un ottimo Davide Biondini. A 40 secondi dal fischio finale la squadra sarda punge ancora: El Kabir si invola sulla destra, entra in area e lascia partire una rasoiata micidiale su cui Stekelenburg nulla può. Non è però ancora finita: il signor Gava concede un inspiegabile minuto supplementare di recupero e la Roma trova con De Rossi l’inutile gol del 2-1. Cala il sipario sulla Capitale. Un Cagliari cinico e con il piglio della grande espugna Roma e manda una pericolosa scossa alla già traballante panchina di Luis Enrique.
TABELLINO:
ROMA-CAGLIARI 1-2
ROMA: Stekelenburg, Rosi (75′ Gago), Burdisso, Heinze, Angel, Perrotta, De Rossi, Pjanic, Osvaldo (80′ Borini), Totti, Bojan (57′ Borriello). Allenatore: Luis Enrique
CAGLIARI: Agazzi, Pisano, Canini, Astori, Agostini, Biondini (93′ Rui Sampaio), Conti, Nainggolan, Cossu (87′ El Kabir), Nenè, Thiago Ribeiro (51′ Ibarbo). Allenatore: Ficcadenti
Reti: 68′ Conti, 94′ El Kabir, 95′ De Rossi
Ammoniti 69′ Conti, 77′ Agazzi, 88′ El Kabir per comportamento non regolamentare, 80′ Nenè per gioco scorretto. 82′ Nainggolan per proteste
Espulsi 70′ Angel per gioco scorretto
Arbitro Gava di Conegliano
[Matteo Sechi – Fonte: www.tuttocagliari.net]