Si conclude in maniera soddisfacente il ritiro nerazzurro in quel di Pinzolo. L’amichevole di Rovereto contro la Cremonese ha dato conferme in positivo, dalla vena realizzativa di Samuel Eto’o sempre viva, a un Wesley Sneijder che pian piano sta crescendo nel ruolo di playmaker basso, al quale Moratti chiede di abituarsi subito, a Dejan Stankovic, uomo squadra da anni e sempre più di riferimento per i giovani nerazzurri che si sono allenati in questo primo scorcio di precampionato. Tra questi senza dubbio c’è Ricky Alvarez. L’argentino, elogiato pubblicamente da Gasperini, ha confermato le buone cose fatte vedere nelle prime uscite a Pinzolo, quando con la Rappresentativa del Trentino e col Mezzocorona mise a segno tre gol. Stavolta il gol non è arrivato, complici i carichi di lavoro pesanti, ma le accelerazioni e i numeri sono stati importanti. Non appena verranno oleati al meglio i meccanismi, Ricky si troverà in sintonia con il resto dell’attacco.
Come detto prima Eto’o e Sneijder, campioni assoluti, hanno dettato i tempi alla squadra. Il primo sembra non essere mai andato in vacanza: segna gol in quantità industriale, lavora per la squadra e soprattutto è sempre pronto a venire in soccorso del compagno. Il camerunese ha iniziato giocando in posizione più defilata, lasciando il peso dell’attacco a Pazzini, che nel primo tempo ha lottato tanto ma non è riuscito a trovare la via del gol. Il centravanti, nel gioco di Gasperini, deve essere pronto al sacrificio. Nel secondo tempo, Samuel ha poi dato libero sfogo alla sua capacità realizzativa, sfruttando le sue doti di bomber d’area, in seguito all’uscita del Pazzo, autore del 2-1, dopo tanta legna con i difensori grigiorossi.
Anche Sneijder ha fatto notare progressi, nonostante fosse un po’ nervoso, specie nel primo tempo. La seconda frazione lo ha visto protagonista: scambi rapidi, lanci a cambiare gioco e tanto altro. L’Intesa con Stankovic cresce, anche se l’olandese si esprime al meglio quando la mediana è a tre, protetto dal serbo e da un altro collega di reparto. Domenica scorsa era Joel Obi, più in avanti potrebbe essere Esteban Cambiasso o capitan Zanetti.
Alle note positive della fase propositiva fanno da contraltare quelle negative della fase di difesa. Non sono note di demerito, chiaro. Solo constatazioni. Si tratta, perciò, di meccanismi ancora da registrare, meccanismi che, per una squadra da anni abituata alla difesa a quattro, necessitano di un po’ di tempo prima che la stessa li faccia propri. Gasperini, comunque, cambia sempre in corso d’opera, tant’è che a volte, dallo schieramento in campo, l’Inter variava dalla linea a tre a quella a quattro, con Santon un po’ più basso, in linea con Ranocchia, Chivu e Caldirola, molto più basso rispetto all’ex Cesena.
Questione di tempo e di distanza. L’Inter camaleontica del Gasp prende forma.
[Alberto Casavecchia – Fonte: www.fcinternews.it]