LA PARTITA – La mossa tattica che permette una svolta nel gioco di Prandelli è la sostituzione di Thiago Motta con Montolivo: Se da un lato infatti l’italo-brasiliano aveva ampiamente dimostrato contro l’Irlanda di non possedere le caratteristiche per svolgere quanto richiesto dal CT in quel ruolo, al contrario Montolivo si rivela perfetto per quel tipo di lavoro. Per tutta la partita infatti il giocatore originario di Caravaggio si sposta tra la linea dei centrocampisti e quella della trequarti campo avversaria, offre sponde e appoggia i compagni, provando anche qualche colpo di classe nel tentativo di smarcare gli attaccanti azzurri; si dimostra quindi essenziale per dare equilibrio alla squadra e non ripetere il difetto visto contro la nazionale di Trapattoni, partita nella quale i reparti di centrocampo e attacco sembravano molto slegati tra loro. In questo modo l’Italia riesce a sviluppare gioco con grande continuità: dalla loro invece gli Inglesi si mantengono fedeli all’impostazione tattica delle precedenti partite e, come ci si attendeva, puntano tutto sulla perfetta organizzazione difensiva, sperando che davanti Rooney inventi qualcosa. Ma la tattica offensiva improntata sul contropiede non funziona praticamente mai, per la grande attenzione e l’equilibrio che si è visto ieri sera in campo tra le fila azzurre. Complici anche le sontuose prove di Abate e Balzaretti, gli esterni inglesi, solitamente cardine del gioco offensivo della nazionale d’oltremanica, vengono costretti ad una partita inefficace: perdendo quindi sistematicamente il confronto con i nostri terzini alla nazionale di Hodgson non rimane che provare ad attaccare per vie centrali, dove però Barzagli e Bonucci si dimostrano coppia affidabile e concedono poco o nulla agli avversari.
Il grande lavoro difensivo e a centrocampo però non è supportato da una fase conclusiva all’altezza degli altri due reparti: Balotelli mette in campo una prestazione generosa e riesce a far reparto da solo, lottando con i centrali inglesi, ma si dimostra a volte un pò lezioso sottoporta, caratteristica che lo porta a sbagliare alcuni facili gol. Cassano invece non ci è sembrato molto in partita, ma dalla sua ha la giustificazione di essere alla quarta partita di fila in questo europeo, ed è normale essere appannati fisicamente se si arriva da una stagione di pressochè totale inattività. In questo modo gli azzurri, che tengono saldamente in mano le redini del gioco non riescono a finalizzare le tante azioni create; tutte le soluzioni provate non riescono comunque a penetrare il bunker inglese; i nostri avversari dunque riescono a portare la sfida fino alla lotteria dei rigori, probabilmente speranzosi che con un po’ di fortuna avrebbero potuto passare il turno.
La serie dei rigori però li vede uscire sconfitti; l’Italia non paga l’errore di Montolivo e il cucchiaio folle di Pirlo che oggi viene elogiato così tanto dalla stampa ma che a nostro avviso è stato un gesto abbastanza irridente e inopportuno. L’Italia aveva appena sbagliato un rigore; se Hart non si fosse mosso avrebbe intercettato facilmente il pallone decretando praticamente la sconfitta per la nostra nazionale.
Giovedì sera quindi l’Italia contenderà alla Germania di Low l’accesso alla finalissima del torneo: la sfida sulla carta si presenta ad alto coefficiente di difficoltà e bisognerà verificare anche le condizioni fisiche della squadra azzurra, che avrà due giorni in meno per recuperare, conta diversi giocatori acciaccati, e avrà nelle gambe i tempi supplmentari di ieri sera. Nonostante questo pensiamo che qualche speranza ce la potremmo avere lo stesso: la partita di ieri sera, al di là della vittoria, a nostro avviso presenta una grande spinta psicologica; probabilmente era quello che serviva per fare di questo gruppo una Squadra affiatata.
[Alessandro Alampi – Fonte: www.ilveromilanista.it]
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