Con l’avvicinarsi del calcio d’inizio del Campionato Europeo cresce l’attesa per quanto riguarda l’appuntamento con il grande calcio estivo: quest’anno ilveromilanista ha deciso di seguire per voi gli Europei che si disputeranno in Polonia ed Ucraina, e che terranno gli appassionati incollati ai teleschermi per tutto il mese di Giugno; inizia oggi un percorso di avvicinamento al calcio giocato che condurrà chi avrà la voglia di seguirci alla scoperta delle pretendenti più accreditate al titolo, cercando di spiegarne schemi tattici e giocatori principali.
Partiamo subito con il chiarire la regola fondamentale di competizioni come Mondiale ed Europeo: essendo tornei brevi, conta più l’aspetto fisico che quello tattico. Parafrasando, il lavoro di un Commissario Tecnico consiste fondamentalmente nell’individuare i giocatori più pronti fisicamente, che riescano ad esprimersi al massimo in una competizione breve ma intensa. Posto che quindi la tattica ha come sempre la sua parte importante, abbiamo visto molto spesso squadre in partenza più deboli sulla carta aver ragione di avversarie più accreditate, proprio perchè più in forma. Un esempio su tutti? L’Italia di Germania 2006: a quel mondiale ci presentammo con una grandissima difesa, grazie sopratutto al fatto che Buffon, Cannavaro e Zambrotta si trovavano in condizioni fisiche strepitose, difficilmente ripetibili per un giocatore nell’arco di un’intera carriera.
Analizzando invece da un punto di vista tattico la preparazione che le nazionali stanno iniziando ad affrontare in vista del torneo, una tendenza balza subito all’occhio, e riguarda tre delle nazionali maggiori che si contenderanno il titolo in Polonia e Ucraina: Germania, Spagna e Italia infatti ispirano evidentemente il proprio stile di gioco alle grandi squadre presenti nei propri campionati.
Partiamo oggi con l’analisi della Spagna campione uscente: le furie rosse giocano in un modo molto simile dal punto di vista tattico al Barcellona; di cui carpiscono oltre che gli schemi, le colonne portanti della squadra. Anche a Euro 2012 infatti i motori del gioco saranno con ogni probabilità Xavi Hernandez e Andrès Iniesta, gli stessi fautori di molti successi blaugrana. Da parte della nazionale di Re Juan Carlos ci aspettiamo il gioco a cui ci ha abituato negli ultimi anni, basato fondamentalmente sul possesso palla, sfruttando quindi al massimo le grandi doti di palleggio dei propri giocatori: l’unica, fondamentale, differenza sarà costituita dal centravanti; nel Barcellona tutti sanno che il ruolo è svolto egregiamente da Lionel Messi, il quale risulta così imprevedibile proprio perchè prima punta non è. Aggiungendo moltissima qualità palla a terra e fungendo da pendolo centrale, il velocissimo argentino torna spesso sulla propria trequarti a prendere palla e poi decide se partire in solitario oppure servire qualche compagno che sfrutta il movimento della pulce.
Nella Spagna l’alter ego che più si avvicinerebbe all’Argentino sarebbe David Villa il quale, benchè abbia caratteristiche diverse [è più un finalizzatore che un regista avanzato] se la cava molto bene palla a terra e nel dialogo con i propri compagni: il grosso problema è che il giocatore è reduce da un infortunio molto grave, e Del Bosque non sa ancora se potrà contare su di lui in Polonia e Ucraina: gli altri due possibili interpreti di quel ruolo, ossia Llorente e Fernando Torres, hanno caratteristiche abbastanza diverse; il dilemma tattico con il quale saranno alle prese i campioni uscenti riguarderà appunto l’inserire in uno schema di gioco rodatissimo un giocatore che ha caratteristiche del tutto differenti. Dal successo o fallimento di questa mossa potrebbe passare il destino della nazionale spagnola.
NAZIONALE SPAGNOLA
PUNTI DI FORZA: L’esperienza generale della squadra; l’abilità e la facilità di palleggio che porterà gli spagnoli ad avere nella stragrande maggioranza dei casi possesso a favore.
PUNTO DEBOLE: E’ una squadra che pur presentando individualità importanti dietro non è abituata a difendersi; potrebbe andare in difficoltà se costretta nella propria metà campo.
LA CHIAVE: Il ruolo di centravanti; se Del Bosque riuscirà a trovare una punta in grado di adattarsi al gioco spagnolo saranno dolori per gli avversari delle furie rosse. In caso contrario, la squadra potrebbe esprimere un gioco corale fine a sè stesso e risultare quindi molto compassata.
[Alessandro Alampi – Fonte: www.ilveromilanista.it]