Se non vorrà farsi sfuggire la vittoria finale però, l’Olanda non dovrà ripetere gli errori commessi nello scorso mondiale, nel quale è apparsa come una squadra dotata di grosse individualità, ma che basava prevalentemente il proprio gioco su queste, dando poco spazio alla manovra collettiva. Il gioco olandese si basava infatti sulle invenzioni di Sneijder e Robben: tutti i palloni importanti passavano dai loro piedi, ma fortunatamente per le loro sorti i due giocatori attraversarono un mese di grande forma e riuscirono sempre ad azzeccare la prestazione. Quando però si trovarono di fronte al miglior collettivo a livello di Nazionale, Van Persie e compagni furono obbligati a piegare la testa: insomma, se l’Olanda vorrà evitare il ripetersi di tutto questo dovrà necessariamente migliorare l’aspetto corale dell’azione.
NAZIONALE OLANDESE
PUNTI DI FORZA: A parte i sopracitati Sneijder e Robben, anche se il giocatore nerazzurro viene da una stagione non proprio positiva [ma il nostro sospetto è che ad un certo punto, abbia deciso di gestirsi per gli europei], grande valore aggiunto di questa squadra potrebbe essere costituito dall’attacco: sia Van Persie, sia Huntelaar hanno vissuto una stagione ricca di grandi soddisfazioni personali, e per un attaccante la fiducia è tutto, molto più importante dell’effettiva forma fisica; potrebbero quindi essere un grosso problema per qualsiasi avversario e garantire un peso specifico importante in avanti. Per tutti questi fattori l’Olanda si presenta a questi europei con l’attacco migliore del torneo, sulla carta.
PUNTO DEBOLE: Come succede spesso in questi casi, si potrebbe parlare per gli oranje di coperta troppo corta; a nostro avviso infatti, ad un attacco di prim’ordine non corrisponde una difesa all’altezza; scorrendo i nomi dei convocati infatti ritroviamo nel reparto arretrato tanti buoni nomi, ma nessuna eccellenza: importante sarà quindi il lavoro svolto in aiuto di copertura da parte del centrocampo, e ancora di più sarà ritrovare anche in Polonia e Ucraina il grande Stekelenburg che si è potuto ammirare in terra Sudafricana.
LA CHIAVE: Nonostante tutto, crediamo che gran parte del destino dell’Olanda passerà ancora dai piedi di Wesley Sneijder. Il giocatore appare involuto, lontano parente di quello che a contribuito a suon di prestazioni fantastiche alla conquista dello storico triplete da parte dei cugini nerazzurri; come già detto prima, il sospetto è che Wesley ad un certo punto abbia iniziato a risparmiarsi per dare tutto in questo Europeo [rilanciando così anche la propria quotazione di mercato, ormai ai minimi storici]: resta il fatto che nella rosa olandese non c’è un altro giocatore in grado di ricoprire il ruolo di Sneijder con lo stesso estro e imprevedibilità del 10 interista; Van Marwijck dovrà perciò obbligatoriamente fidarsi del suo trequartista, consegnandogli di fatto il destino della propria Nazionale.
Attenzione anche a due ragazzini presenti in rosa: Kevin Strootman [osservato speciale anche dal Milan] e Ibrahim Afellay: i due sono alla caccia del salto che li consegnerebbe definitivamente al calcio che conta, e l’Europeo può essere la vetrina giusta per mettersi in mostra; rappresentano valide alternative in mano al CT al quale, evidentemente, le opzioni non mancheranno.
[Alessandro Alampi – Fonte: www.ilveromilanista.it]
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