MONTPELLIER – Germania, Francia, Spagna o Belgio? La stampa accreditata e gli analisti del settore sono tutti d’accordo sul fatto che la vincitrice di Euro2016 potrebbe uscire da questo quartetto. Le motivazioni sono semplici: gli iberici sono i bi-detentori del titolo, i tedeschi i campioni del mondo in carica, i francesi i padroni di casa e i belgi la realtà emergente. Tutto giusto e tutto vero, ma la realtà è ben diversa e parla di quattro squadre in leggera crisi per diversi motivi.
La Francia viene considerata da molti come la favorita d’obbligo alla conquista del titolo continentale, ma bookmakers e giornalista non tengono conto di alcuni fattori chiave, il primo dei quali risiede nella faida interna che vivono i “Galletti”. L’esclusione di Benzema, per i noti motivi di cronaca rosa, ha innescato una spirale di polemiche da cui la squadra non è rimasta esente. Come se non bastasse, i padroni di casa hanno problemi evidenti in difesa, – già palesatisi durante l’esordio vittorioso al fotofinish contro la Romania -, e un attacco che stenta a decollare. A questo proposito pare inconcepibile la scelta di Deschamps di tenere fuori un campione del calibro di Gameiro per puntare su due cavalli perdenti come Giroud (disperazione dei tifosi dell’Arsenal) e Gignac (pre pensionatosi in Messico).
La Germania di Sebastian Loew ha perso Lahm (ritiratosi), ha un Schweinsteiger reduce da una stagione orrida, ma, soprattutto, ha seri problemi a livello di tenuta. La squadra sembra aver perso quell’equilibrio che l’aveva resa una perfetta armata. Come se non bastasse, in avanti, sono costretti ancora ad affidarsi a Super Mario Gomez. Vero che il tedesco è rimato in Turchia, segnando 26 reti in campionato, ma non sembra più l’arma letale pre Fiorentina.
La Spagna bicampione d’Europa ha perso per strada giocatori fondamentali per l’equilibrio di squadra e dello spogliatoio come Xavi e Puyol e ha molti senatori che non danno più la sicurezza di un tempo. Come se non bastasse c’è un problema in porta dove Casillas, a causa delle continue papere, rischia di perdere il posto da titolare a vantaggio di De Gea. Questa scelta, però, rischia di minare il già fragile equilibrio interno alla rosa degli iberici.
Tra le quattro favorite, il Belgio è quella che sta messo meglio a livello tecnico. Dal centrocampo in su, i fiamminghi hanno qualità da vendere, ma l’infortunio di Kompany ha aperto una voragine al centro della difesa, costringendo Wilmots a ripescare Vermaelen, finito nel retrobottega del Barcellona (appena 569 minuti, in Liga, negli ultimi due anni). Questo, unito al fatto che i belgi hanno il girone più difficile e sono la squadra con meno esperienza, potrebbe far deragliare il treno del Belgio.
Chi sarebbe allora la favorita dell’Europeo? Per la nostra redazione e per molti senatori del calcio europeo, che conoscono le dinamiche di questa complicata competizione, l’Inghilterra di Hodgson potrebbe essere la outsider vincente. Gli inglesi possono tornare a vincere qualcosa a 50 anni dall’unico alloro internazionale, perché, mai come quest’anno, possono contare su una squadra ricca di qualità in ogni reparto. I vari Stones, Barkley, Alli e Kane possono ribaltare ogni tipo di pronostico e portare i “Maestri” sul trono d’Europa. C’è poi un altro elemento che spinge la squadra della Regina Elisabetta verso il titolo: Vardy. L’ex “galeotto” quest’anno sta vivendo una favola. Al bomber del Leicester riesce di tutto e dopo aver trascinato le Foxies al titolo, portare l’Inghilterra in cima all’Europeo sarebbe il modo ideale per chiudere la sua straordinaria stagione.
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