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Europa League: Benfica-Juventus, sfida da Champions

«Benfica-Juve è una partita da Champions League». Le parole di capitan Gigi Buffon animano le aspettative sulla semifinale tra lusitani e bianconeri. Stasera al “Da Luz” il primo atto, tra una settimana la replica allo Stadium: due stadi “imbattuti” per due squadre di prestigio. «Il Benfica si trova qui per caso, proprio come noi – ha rimarcato il portiere della Nazionale – E non meritava di perdere la finale di Europa League dell’anno scorso contro il Chelsea. Temo Cardozo e Lima, ma anche i loro esterni e Luisao che, pur essendo un difensore, spesso e volentieri riesce a togliersi delle belle soddisfazioni. Le insidie principali arriveranno dalla loro organizzazione di gioco che esalta le qualità tecniche e offensive dei giocatori portoghesi».

Che dovranno preoccuparsi di Tevez (al suo fianco Vucinic) ma non di Vidal, frenato dal riacutizzarsi del problema al ginocchio (al suo posto Marchisio). Per il resto, la migliore Juve, pronta ma poco esperta a livello internazionale. «Ma quello di stasera sarà un bel test per tutti, anche per chi è più navigato – ha assicurato Buffon – Io ne ho viste tante, ma non le ho ancora viste tutte. La cocente delusione di Istanbul può trasformarsi in un’opportunità importante per trovare quella consapevolezza europea che si guadagna soltanto vincendo. Faremo il massimo per vedere fino a dove riusciamo a spingerci, vogliamo provare determinate sensazioni ed emozioni: questo è uno snodo molto importante per la crescita della squadra».

«Queste situazioni devono esaltarci», ha difatti sottolineato Conte. Che si è detto «molto sereno: farò del mio meglio, ma la bravura di un tecnico non si misura soltanto in base alle vittorie. No, non ho dovuto chiedere consigli a Benitez: mi fido di me stesso e dei miei collaboratori». L’ha studiato per conto suo, l’allenatore salentino, il Benfica: «Ha una sicurezza in più di noi, avendo già portato a casa un titolo nazionale che gli mancava dal 2010 e che l’anno scorso aveva perso all’ultimo minuto. Loro possono concentrarsi esclusivamente sulla semifinale, noi invece abbiamo un onere in più». Onere che Conte è deciso a trasformare in onore a breve: «In campionato ci sono 38 partite, mentre in Europa il margine d’errore è minimo. Qui conta molto lo stato di forma. Vincere è sempre molto complicato, ma proveremo a conquistare entrambe le competizioni, nonostante la concorrenza sia forte». Da Champions.

[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.eu]

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