Webo e Kuyt puniscono la Lazio e regalano al Fenerbahce il primo round dei quarti di finale di Europa League. I biancocelesti pagano l’ingenuità di Onazi, un arbitraggio quantomeno casalingo e un atteggiamento che, nella ripresa, è apparso comunque un po’ remissivo. Il doppio vantaggio turco si materializza in 10’, a causa di un rigore dubbio e di intervento non impeccabile di un Marchetti comunque positivo. La Lazio cade per la prima volta in Europa dopo 12 risultati utili e vede complicarsi la strada verso la semifinale. Protagonista l’arbitro Collum che non concede un rigore su Ederson nel primo tempo, ammonisce a senso unico e poi completa l’opera fischiando il penalty per i turchi. Tra sette giorni, in un Olimpico deserto, servirà un’impresa. Ora, però, la testa vola al derby. La Lazio ha bisogno di una riscossa immediata.
FORMAZIONE – Petkovic cambia e si affida al 4-4-1-1, modulo già proposto in Europa. Ciani vince il ballottaggio con Biava e affianca Cana al centro di una difesa completata da Gonzalez e Radu. Ledesma riposa, al suo posto Hernanes accanto a Onazi: Candreva-Lulic è la coppia di esterni, mentre Ederson è l’ispiratore dietro all’unica punta Kozak. Kocaman, invece, opta per il solito 4-2-3-1 con Webo riferimento offensivo supportato dal trio Kuyt-Baroni-Sow. Meireles e Topal fungono da schermo davanti alla difesa.
PRIMO TEMPO – L’Europa come obiettivo, come sogno da inseguire. La sfida del “Sukru Saraçoglu” ha un sapore particolare. Il pubblico spinge, l’ambiente è infuocato ma corretto, il Fenerbahce prova a prendere il pallino del gioco in mano fin dall’inizio, Baroni si muove come raccordo tra la mediana e la trequarti, mentre Kuyt e Sow hanno il compito di allargare la difesa laziale per poi sfruttare gli inserimenti centrali del centrocampista brasiliano e di Webo. La Lazio, però, è accorta, non si fa intimidire, gioca con personalità. Candreva e Lulic accettano la sfida lanciata dai dirimpettai, ci mettono corsa e qualità, con Ederson bravo a fare da pendolo sulla trequarti e a impensierire Volkan con un colpo di testa al 10’. Il numero 7 biancoceleste sa come far male, ha tecnica e intelligenza tattica, al 13’ cade in area a causa di un contatto molto sospetto con Korkmaz ma l’arbitro Collum lascia correre. I turchi non ci stanno, reagiscono in maniera veemente e quando Lulic sbaglia un disimpegno è Sow a chiamare Marchetti al miracolo. Il portiere biancoceleste è fenomenale nel deviare il tiro sul palo e a evitare il gol del vantaggio del Fenerbahce. Il pericolo non intimorisce la Lazio e non spegne la luce di Ederson che –poco dopo- prova la percussione e mette i brividi al pubblico di casa con una conclusione deviata che si spegne di poco sul fondo. La Lazio non arretra, la partite è combattuta, spezzettata, l’arbitro ammonisce Onazi e Korkmaz, lo spettacolo non è entusiasmante.
SECONDO TEMPO – Partita poco frizzante? E allora sulla scena si staglia la figura di William Collum. L’arbitro scozzese prima espelle Onazi per un fallo (ingenuo ed evitabile) su Baroni, poi ammonisce nel giro di un minuto Ederson e Marchetti uno per proteste e l’altro per una presunta perdita di tempo. Un metro di giudizio severo, interpretato però a senso unico. Sì perché il Fenerbahce picchia, ma non si vede mai sventolare il giallo. La Lazio soffre, paga l’inferiorità numerica e il ritrovato entusiasmo dei padroni di casa. Meireles ci prova tre volte: prima centra un palo clamoroso, poi è Marchetti a sventare la minaccia con due ottimi interventi. La Lazio arretra, Petkovic sgancia Ledesma al posto di Ederson, ma sono i turchi a fare la partita e solo una percussione solitaria di Candreva spezza il monologo gialloblu. Entra anche Klose, al posto di un Kozak inesistente, ma è Webo a impegnare ancora Marchetti con una giocata interessante. Il Fenerbahce spinge, ma non riesce a trovare grandi sbocchi e dunque la conclusione dalla distanza diventa l’unica soluzione possibile. La Lazio tiene, ma non fa i conti con la variabile Collum che, al 77’, vede un fallo di mano di Radu su colpo di testa del neoentrato Erkin. Il tocco c’è, ma la distanza è minima e non si vede volontarietà nel gesto del difensore romeno che viene anche ammonito. Sul dischetto si presenta Webo che spiazza Marchetti e porta in vantaggio la squadra di Kocaman. La Lazio protesta ma è inutile, l’indirizzo che l’arbitro dà alla gara è chiaro. Petkovic prova a cambiare il copione togliendo Hernanes e inserendo Mauri che, però, dopo pochi minuti si vede fischiare un fallo molto dubbio e sventolare un giallo altrettanto fantasioso. Dalla punzione conseguente nasce il raddoppio del Fenerbahce: sventola di Erkin, male Marchetti nell’occasione e tap-in vincente di Kuyt. E’ la pietra tombale sulla partita della Lazio e un passo decisivo che il Fenerbahce compie verso la qualificazione. La partita finisce praticamente qui, i biancocelesti non hanno la forza per reagire, soccombono e vedono complicarsi maledettamente la strada verso le semifinali. All’Olimpico, chiuso e silenzioso, servirà una vera e propria impresa.
[Marco Valerio Bava – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]