Due gol in 7 mesi, uno che può valere una stagione in mezz’ora: Mario Gomez entra, segna e dà una tinta più viola alla qualificazione ai Quarti di Europa League. Il pareggio tra Juventus e Fiorentina, infatti, avvantaggia la squadra di Montella, che tra una settimana al ‘Franchi’ avrà anche lo 0-0 di partenza a suo favore. Meglio la Juve nel primo tempo, aperto (con gol) e chiuso (con traversa) da Vidal; più vivace la Viola nella ripresa: il pari nel derby italiano è giusto. A Firenze, si vedrà.
Dove eravamo rimasti… La splendida coreografia dello Stadium (cuore tricolore, circondato da onde bianconere) non ha coperto le macchie dei giorni scorsi. Juventus e Fiorentina si sono ritrovate l’una contro l’altra dopo un intervallo di quattro giorni riempito dalle polemiche su striscioni e cori: prima la condanna delle comunità ebraiche, poi la “minaccia” della vedeva Scirea e ieri la pesante risposta del gruppo Drughi, che ha diffuso una (folle) lettera («Accettiamo l’invito – ribadiamo: “invito”, perché non esiste un documento ufficiale che ne abbia decretato l’intitolazione al marito – della signora e da ora in poi il cognome Scirea non identificherà più il settore più vero e sincero dello Stadium, ma anche lei facesse altrettanto tornando a farsi chiamare con il cognome da nubile: Cavanna»).
Aria fritta, gli appelli mossi da più parti, ultimo quello di Conte. Che ha schierato una Juve inedita (e contro previsioni), mandando in campo Ogbonna e non Bonucci, Asamoah e non Peluso, Osvaldo e non Llorente. Montella, dal canto suo, ha ritrovato Borja Valero, confermato Mati Fernandez dopo l’ottimo impatto di domenica e rispolverato Ilicic a supporto di Matri, alla prima da nemico a Torino. «Dobbiamo segnare almeno un gol», il piano dichiarato dell’ex ‘Aeroplanino’, che ha virato sul 4-3-1-2, riproponendo il rombo adoperato ad inizio stagione. Pressione subito alta, quella dei Viola. Per aggirarla, la Juve si è affidata al lancio lungo: sul primo rinvio di Ogbonna, Isla per poco non trovava la deviazione di Osvaldo; sul secondo, a sorpresa, è passata. Giunto a Marchisio dopo un’iniziativa di Asamoah, il pallone è stato poi spedito nel cuore dell’area viola, dove Savic ha rimanifestato l’insicurezza di domenica e, disturbato da Giovinco, lasciato libero Vidal di colpire da dove lui non può sbagliare. Solo 3 minuti, vantaggio bianconero.
Partita viva, intensa, senza interruzioni: Fiorentina minacciosa, Juve favorita dallo sbando della retroguardia viola. Non che la difesa bianconera abbia dato segni di chissà che compattezza. Compatto e prestante, Vidal che al 25′ si è imposto di testa su cross di Marchisio e chiamato alla parata bassa Neto. Idem, Matri quando, 10′ più tardi, ha eluso la marcatura di Ogbonna e, dall’esterno destro, provato ad impensierire Buffon. Ma più vicina alla rete è andata la Juve (38′), di nuovo con Vidal, di nuovo di testa: dribbling ubriacante di Pirlo su Pizarro e traversone su cui il cileno è arrivato arrampicandosi in cielo. Traversa. La risposta viola ad un soffio dal fischio dell’arbitro: azione convulsa, palla sul piede di Borja Valero e tiro che, passando per una selva di gambe, è scivolato a poco dal palo destro di Buffon. Centimetri.
Avvio di ripresa lento e macchinoso. Le prime notizie, per intendere, sono stati i cambi dei due allenatori sulle punte (Llorente per Giovinco, Gomez per Matri) ed il primo sussulto, diciamo così, è stato al 25′ per un retopassaggio di petto di Caceres, che quasi sorprendeva Buffon. Lo scorrere tranquillo dell’incontro ha indotto Conte a coprirsi, togliendo Osvaldo ed inserendo Pogba. Ma al 33′ il numero 33 ha cambiato tutto: Gomez si è ricordato all’improvviso di essere ‘SuperMario’, si è involato su un lancio di Ilicic, ha bruciato Ogbonna è trafitto Buffon. Sei mesi di sofferenza cancellati con un guizzo.
Il pareggio pesantissimo della Fiorentina ha fatto esplodere il finale: la Viola ci ha preso gusto, la Juve si è gettata avanti alla ricerca del gol che risistemasse le cose a suo favore. Ci è andato vicinissimo Pogba al 35′, ma il suo diagonale dal vertice sinistro è scivolato fuori di niente. Ci hanno provato Borja Valero al 40′, con una conclusione forte ma centrale, e Vargas un minuto dopo, con un sinistro deviato da Buffon. Spaventata e palesemente a pezzi (Llorente e Marchisio hanno finito acciaccati), “Madama” si è limitata a qualche lancio lungo, senza risultati. Fiorentina indigesta di sera…
[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.eu]