Europa League, Lazio: sguardo agli avversari del Galatasaray

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logo Europa LeagueOcchio, arrivano i turchi. Anzi, si va da loro. Tutti ad Istanbul. Crocevia di culture differenti fin dai tempi dell’impero Bizantino. Domani, però, niente storia: solo Europa League. Cercando di scriverla. Sfida da brividi coi “borghesi” del Galatasaray. Il Turk Telekom Arena la loro casa. Pathos, emozioni, cori, sciarpate. Sì, sarà una bolgia.

RENDIMENTO – Malino il Gala fin qui, quinto posto in SuperLig e niente Champions (terzo posto nei gironi). Stagione al di sotto delle aspettative per i Campioni di Turchia. Un po’ come la Lazio dai, paragone praticabile. A novembre, poi, il cambio di allenatore – daHamzaoğlu a Denizli – mentre è di pochi giorni fa l’addio di Burak Yilmaz. Bomber vero lui, volato in Cina tra le lacrime dopo 78 gol in 4 anni. Assenza che pesa, come confermato dall’ex Ujfalusi ai nostri microfoni. In avanti i gol arrivano (44 in campionato), ma in difesa si soffre un po’ troppo. Specie in Europa (10 subiti in 6 partite).

I PIÚ IN FORMA – Umut Bulut è chiamato a raccogliere l’eretità di Burak, non può più scappare. Idem Podolski, capocannoniere stagionale con 11 gol (il più temibile tra i suoi). Senza contare Oztekin e Olcan Adin. Tra le linee, invece, occhio al solitoSneijder, titolarissimo come ai vecchi tempi “mourinhani”. Mentre a centrocampo è Selkuk Inan a dirigere i giochi. Il modulo? 4-2-3-1 spallettiano: regista, trequartista, ali goleador e un bomber lì davanti (prima Yilmaz, ora Bulut?). I tempi di gloria son finiti,Fatih Terim è un ricordo ormai lontano. Al pari di Hakan Sukur, Okan Buruk e i fasti degli anni ’90 e 2000. Nuovo imperativo? Rinascere. Ma soprattutto riaffermarsi ad alti livelli.

EX&CURIOSITÁ – In porta c’è Muslera, ormai punto di riferimento. Quattro anni diLazio per lui, ora in Truchia tra trofei, piatti tipici (il Kymali Pide il suo preferito) e calci di rigore. Tutto vero: due anni fa i tifosi lo chiamarono a gran voce per farglielo calciare.“Nando” sorrise e segnò. Simpatico siparietto. Rendimento altalenante quello del Gala, discontinuo. Pesa una maggiore esperienza in Europa però, può essere determinante. Stesso discorso per la questione stadio: gremito il Turk Telekom, semi-vuoto l’Olimpico. Senza contare il miglior Podolski, tornato in auge dopo l’infelice parentesi nerazzurra. Fattori da non sottovalutare. Anche se poi, come sempre, parlerà il campo. Mamma li turchi!

[Francesco Pietrella – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]