Senza difesa (fuori causa Lopes, Bisevac, Umtiti e Dabo), Garde ha dovuto arretrare Gonalons in qualità di regista basso; senza Fofana e Grenier a centrocampo, é stato costretto a dare connotati estremamente offensivi alla sua squadra, ma tenendo a sorpresa fuori Gomis (dentro Briand): 4-3-1-2. Solito 3-5-2 per Conte, che non ha faticato nello scegliere la linea difensiva (ancora una volta obbligato il terzetto Caceres-Bonucci-Chiellini) e quella mediana (squalificato Vidal, dentro Marchisio): dove aveva alternative, ha preferito Isla (in panca Lichtsteiner) a destra ed Osvaldo (bruciata la concorrenza di uno scalpitante Vucinic) al fianco di Tevez.
Subito nel vivo, l’argentino: al 4′ ha conquistato una punizione al limite (ribattuto il tentativo rasoterra di Pirlo), al 5′ ha sfiorato il gol con un colpo di testa su rimpallo. Occasione a parte, i primi minuti sono stati prevalentemente di studio: si è visto il giusto approccio di “Madama”, grintosa e volitiva; si è notata la strategia francese, con buona parte della squadra in fase attendista e pochi elementi chiamati a pronti contropiede (da ciò, la preferenza del veloce Briand rispetto al fisico Gomis). Marcato a uomo Pirlo, il gioco bianconero è partito praticamente sempre dai piedi di Bonucci, molto libero di avanzare ma poco assistito dal movimento dei compagni. Statici un po’ tutti, inadeguato Osvaldo che ha sbagliato l’elementare con sufficienza a tratti indisponente.
Prima in campo la Juve nella ripresa. Primo a premere, invece, il Lione, che ha dato immediati segni di atteggiamento maggiormente propositivo: una serie di angoli consecutivi, una punizione di Umtiti diretta fuori ma deviata comunque da Buffon. La risposta di “Madama” ha portato la firma di Tevez, con una incursione di forza ed un tiro centrale. La doccia fredda, idem: subito dopo il calcio, l’argentino ha chiesto il cambio. Problema muscolare per lui, grande occasione per Vucinic. Un po’ disorientata dall’abbandono del suo leader e pressata dal crescere motivazionale del Lione, la Juve ha un po’ faticato a riprendere le fila del gioco. Con un aiuto di Briand (colpo di nuca), stava pure passando: sulla punizione deviata di Pirlo, è stato reattivo Lopes. Assolutamente no, invece, Osvaldo (ancora spettatore pagato), che ha lasciato spazio a Giovinco. Ed al primo pallone, la “Formica atomica” ha fatto più di quanto realizzato dell’oriundo nella sua intera partita: guizzo da destra e traversone-tiro smanacciato dal portiere portoghese (21′). E sempre da destra, a seguire, si sono incuneati Chiellini ed Isla, senza però riuscire a far male.
Juve ad alta intensità, Lione costretto ad arretrare. L’energia di Lichtsteiner e la forza di Gomis, gli ultimi innesti. L’invasione di campo di un avventuroso folle, l’avvio degli ultimi dieci minuti d’incontro. Che “Madama” poteva far suo al 39′: giocata di Giovinco sull’out sinistro, assist per Vucinic che si è divorato l’occasionissima (tiro incredibilmente alto da un metro). Ha sbagliato un attaccante, non un difensore: un minuto dopo, sottoporta, dopo un batti e ribatti, Bonucci ha scaraventato sotto la traversa un pallone pesantissimo. Vantaggio Juve, euforia Juve. Qualificazione per tre/quarti in tasca.
[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.eu]
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