Le porte dell’Europa per la Lazio si chiudono a Sofia. L’usciere beffardo si chiama Juninho Quixada. Al Vasil Levksi la partita più pazza dell’anno termina 3-3, risultato che consegna al Ludogorets gli ottavi di finale e alla Lazio solo infinito rammarico. Il gol flash di Keita, il raddoppio di Perea avevano illuso, la terza rete di Klose sembrava addirittura aver chiuso i giochi. Fino al pareggio bulgaro, pietra tombale sulle ambizioni capitoline.
FORMAZIONI – Comincia da Sofia il 2014 di Marchetti: il portiere azzurro si riprende la porta, lasciata a Verona lo scorso 22 dicembre. In difesa Reja può contare su Konko e Radu, con Ciani che sostituisce Dias in coppia con Biava. Nel centrocampo a tre trovano spazio Onazi e Biglia ai lati di Ledesma, mentre in attacco sono Candreva e Keita ad affiancare Perea. Il Ludogorets si presenta invece con la stessa formazione dell’andata, eccezion fatta per Espinho al posto dello squalificato Dyakov.
PRIMO TEMPO – “Sarò contento se farò gol”, aveva affermato Keita in conferenza pre partita. Per essere contento, ci ha messo 16 secondi. Tanto basta al talento di Arbucias per portare in vantaggio la Lazio. Balde apre il gas sulla sinistra, fa mangiare la polvere a Caicara e sfonda in area. Tutti si aspettano che metta in mezzo, ma il numero 14 indugia e si allunga la palla. Occasione persa? No, perché il pallone carambola su Stoyanov, di nuovo su Keita e quindi rotola in rete. L’arbitro si prende qualche minuto per convalidare, poi lascia esultare i biancocelesti. Per Keitinha è il primo gol europeo, è lui il più giovane marcatore laziale in Europa League (in Coppa Uefa il record spetta a Marco Di Vaio). E’ anche la seconda rete più rapida della storia della competizione: solo Blanco nel 2009 in Aek-Bate Borisov con 14” è riuscito a fare meglio. Tutto questo per dire che, dopo neanche un minuto, lo svantaggio dell’andata è già cancellato. Dopo quattro minuti, ci riprova ancora Keita, ma stavolta la conclusione finisce fuori. Il Ludogorets si riprende dal trauma, si fa subito pericoloso: al 10′ Bezjak tenta il destro al volo, palla a lato. I ritmi sono altissimi, al 16′ la Lazio va vicina al raddoppio: un Keita in grazia di Dio scodella per Candreva, che di testa costringe Stoyanov alla parata in due tempi. Cambio di fronte immediato, Marcelinho colpisce al volo su cross di Caicara, non centra la porta di pochi metri. Al 19′ la prima ammonizione: Konko trattiene Misidjan, l’arbitro portoghese lo sanziona. Si gioca a viso aperto a Sofia, Lazio e Ludogorets danno vita a un botta e risposta avvincente. Al 27′ ci prova ancora Bezjak, stavolta di rovesciata: l’esito però è lo stesso del primo tentativo, palla ancora fuori. Un minuto dopo, anche Keita si becca il giallo per un pallone allontanato a gioco fermo. Superata la mezz’ora, il livello del match è sempre tambureggiante, ma si quietano i tiri in porta: l’ultimo arriva al 42′, ma è un calcio di punizione fuori bersaglio di Candreva.
SECONDO TEMPO – Non saranno 16 secondi, ma anche Perea ci mette poco per regalare il secondo gol alla Lazio. E’ il 54′, quando Onazi s’invola palla al piede sulla trequarti e manda in porta il Coco: con freddezza da Klose, il colombiano controlla e batte rasoterra Stoyanov. Festeggiamenti sfrenati per il classe ’93, che si prende l’ammonizione e rimedia anche un taglio alla mano sinistra. Scenario completamente ribaltato rispetto all’andata, al Ludogorets servono due reti per riprendersi il passaggio del turno. Al 64′ primo cambio in casa Lazio: Reja richiama Candreva e manda in campo Lulic. Sessanta secondi dopo, i bulgari sfiorano il gol: Bezjak scaglia dalla distanza, Marchetti devia sul palo per poi ritrovarsi il pallone tra le braccia. Ma la rete i padroni di casa la trovano dopo pochissimo: minuto 67, Espinho serve in area l’onnipresente Bezjak, il tiro dello sloveno slitta su Biava e s’insacca in porta. Il Ludogorets accorcia le distanze, il discorso qualificazione è riaperto. Al 71′ arriva la seconda staffetta biancoceleste: fuori Perea, dentro Miro Klose. Qualche minuto dopo è invece Stoev a optare per il primo cambio: richiama in panchina l’ottimo Marcelinho per dare spazio a Michel Platini. Al 78′ la doccia fredda per la Lazio: il tiro di controbalzo di Zlatinski non sembra essere velenoso, ma beffa Marchetti, che colpevolmente fa rimbalzare il pallone al di là della linea di porta. I biancocelesti protestano, ma l’arbitro assegna il gol. Quando mancano poco più di dieci minuti alla fine, la Lazio si ritrova di nuovo fuori dall’Europa. Ma i capitolini stasera hanno carattere da vendere e all’82’ firmano il nuovo, clamoroso sorpasso: Ledesma sventaglia alla perfezione per Biglia, Stoyanov rinvia corto il suo colpo di testa e Klose non lo perdona. Adrenalina alle stelle per la truppa di Reja, gli ottavi sono di nuovo a un passo. All’84’ terzo cambio per la Lazio, con Keita che lascia il palcoscenico a Gonzalez. I laziali calcolano i minuti che li dividono dalla vittoria, ma non fanno i conti con il destino: all’88’ è il neo entrato Quixada che s’incunea in area tra Konko e Ciani, il suo tocco ruba il tempo a Marchetti e consegna ai suoi il gol decisivo. Nei tre minuti di recupero la Lazio tenta l’assalto disperato, ma gli dei del calcio hanno espresso il loro volere: agli ottavi vola il Ludogorets, per i biancocelesti solo tanto amaro in bocca.
[Stefano Fiori – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]