LA TATTICA – Orfano dei vari Sneijder, Ranocchia, Samuel, Coutinho, Chivu, Alvarez, Stankovic, Obi , M’Baye, Duncan, Mariga e pure il baby Bianchetti, il tecnico nerazzurro dovrà fare di necessità virtù e a Belgrado ha portato con sé anche molti giovani. Dopo l’exploit di Torino, lo Scudetto non pare più una meta irraggiungibile, e questo potrebbe fatalmente far passare l’Europa League in secondo piano. Per questo si prevede un turnover a metà tra il voluto e il forzato. Probabile una formazione più accorta, visto che anche un punticino sarebbe oro e significherebbe qualificazione al turno successivo (con la contemporanea non vittoria del Neftchi sul Rubin). Probabile un 4-4-2, che certamente vedrà Livaja in attacco. Poi spazio a chi è meno titolare di altri, come Jonathan, Alvaro Pereira e Mudingayi. In difesa, si rivedrà Matias Silvestre, ora fondamentale anche in campionato viste le tante assenze. Probabile un turno di riposo per Cambiasso.
GLI AVVERSARI – Vladimir Vermezovic l’ha detto chiaro: “Non abbiamo nulla da perdere? Sbagliatissimo! Abbiamo molto da perdere. Al Meazza abbiamo dimostrato di poter giocare contro il top del calcio europeo e abbiamo possibilità di passare il turno”. Una dichiarazione d’intenti che chiarisce definitivamente come i serbi tenteranno il miracolo, anche approfittando dei tanti cambi che presumibilmente subirà la formazione nerazzurra. In campo, quindi, andranno i migliori, in un Partizan che in campionato domina: 10 vittorie e solo una sconfitta, risalente al 18 agosto scorso, e 5 lunghezze di vantaggio sugli acerrimi rivali della Stella Rossa. Bianconeri reduci, peraltro, dal 4-0 inflitto in trasferta al Radnicki Nis (autogol di Kolarevic, poi Stefan Scepovic, Jojic e Ninkovic in rete). Tra i pali ancora il secondo Petrovic, visto il confermato forfait di Stojkovic.
I PERICOLI – All’andata eravamo stati facili profeti nell’individuare in Lazar Markovic l’elemento di maggior pericolosità. E così fu. La sua qualità e la sua incredibile velocità, unita all’egregio possesso di palla anche in corsa, fanno dei questo classe 1994 uno dei prospetti più interessanti del calcio europeo. L’Inter lo segue già da qualche mese e c’è chi giura su un affare già bello che impacchettato tra la dirigenza nerazzurra e quella serba. Da tenere d’occhio l’esperienza del capitano Ilic, il fisico di Mitrovic e la rapidità di Tomic.
DOVE COLPIRE – La gara d’andata ha da un lato confermato la pericolosità del reparto avanzato, ma dall’altro ha pure evidenziato la fragilità del comparto difensivo. ‘Lola’ Smiljanic è poco portato a coprire i quattro d’attacco, e così Medo è spesso l’unico frangiflutti dell’undici di Vermezovic (tanto che al Meazza rischiò ripetutamente il doppio giallo). Uno ‘schermo’ che potrebbe venire meno anche perché, giocando sul terreno dello Stadion Partizana, la squadra di casa verosimilmente sarà più portata a offendere, lasciando ghiotti metri alle spalle per le ripartenze interiste.
OCCHI PUNTATI SU… – Alvaro Pereira. Con Livaja punto fisso dell’attacco, restano i dubbi su chi lo affiancherà tra Palacio (favorito) e Cassano. Di certo, Milito sarà esentato, almeno dal 1′. Giocherà certamente Alvaro Pereira. L’uruguaiano arriva dalla panchina di Torino, ma in precedenza aveva fatto registrare un progressivo miglioramento e di condizione e di adattamento agli schemi stramaccioniani. Con i serbi protesi nel cercare i tre punti, la sua bravura nel ribaltare immediatamente il fronte d’attacco potrebbe rivelarsi fatale al Partizan. Strama si aspetta tanto da chi è stato impegnato di meno, e in particolare dall’ex Porto. Il campo darà risposte.
Probabili formazioni:
PARTIZAN (4-2-3-1): Petrovic; Miljkovic, Ostojic, Ivanov, Volkov; Medo, Smiljanic; Tomic, Ilic, L. Markovic; Mitrovic.
INTER (4-4-2): Handanovic; Jonathan, Silvestre, Juan Jesus, Nagatomo; Zanetti, Mudingayi, Guarin, Alvaro Pereira; Palacio, Livaja.
ARBITRO: Duarte Gomes (POR).
Assistenti: Ricardo Santos (POR), Venâncio Tomé (POR).
Assistenti arbitrali aggiunti: Carlos Xistra (POR), Hugo Miguel (POR).
Quarto arbitro: Tiago Trigo (POR).
[Alessandro Cavasinni – Fonte: www.fcinternews.it]
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