Maledetti primi tempi ma non solo. Scelte obbligate e/o sbagliate, ma è soprattutto un’Inter scarica, priva di grinta e anche di orgoglio a salutare praticamente l’Europa con una prestazione horror, di quelle che ti fanno vergognare quando ti guardi allo specchio. Stramaccioni continua a non riuscire a risolvere il misterioso problema dei primi 45 minuti di gioco, ma questa volta l’Inter a Londra non sembra mai arrivata e anche nella ripresa si vede solo e soltanto Tottenham. Neanche 6 minuti e proprio Bale, addirittura di testa manda subito al tappeto gli Strama’s, Cambiasso ancorato a terra non riesce a fargli nemmeno il solletico e si capisce subito che l’Inter dei primi tempi disastrosi purtroppo non è finita a Catania, anzi è viva e vegeta.
Le parole di Stramaccioni della vigilia non hanno certo aiutato i suoi giocatori a migliorare l’approccio iniziale a una sfida comunque così importante, quasi da Champions League, e neanche la presenza di Massimo Moratti è riuscita ad aiutare la squadra. Il tecnico romano per la prima volta ha scoperto le carte, dicendo che dopo tanti e inutili sacrifici, dai preliminari torridi d’agosto all’infortunio sanguinoso di Milito, l’obiettivo primario in casa del Biscione adesso è solo un difficile terzo posto ( per me molto difficilmente raggiungibile per essere chiari) e non l’Europa League, parole un po’ sorprendenti alla vigilia di una sfida così importante. I suoi giocatori però sembra quasi che si siano comportati di conseguenza.
Al 18esimo con il raddoppio di Sigurdsson diventano già due le reti da recuperare, i fantasmi di Siena e Firenze, del primo tempo di Catania sono ancora lì, a fianco delle maglie rosse, neanche l’atmosfera fantastica di White Hart Lane aiuta i nerazzurri, che non si svegliano neanche con l’ammonizione che farà saltare a Bale la gara di ritorno. La grande fisicità del Totthenam si sapeva ancora prima della partita, ma non è accettabile che gli Spurs arrivino sempre prima su ogni pallone e come si prendano gioco di centrocampo e difesa dell’Inter facendo praticamente tutto quello che vogliono.
L’errore di Alvarez alla fine del primo tempo è poi la mazzata finale, avrebbe potuto riaprire tutta la storia di questa doppia sfida ma, come se Catania non fosse servita a nulla, Ricky si divora un gol clamoroso, tornando l’eterno incompiuto di sempre. Un errore clamoroso che assomiglia alla parola fine, che scrive però Vertonghen subito a inizio ripresa con il 3 a 0 con cui l’Inter saluta Londra e l’Europa League, non riuscendo neanche a salvare la faccia, visto che solo Handanovic evita ai nerazzurri un’umiliazione peggiore.
TABELLINO:
Tottenham (4-2-3-1): Friedel; Walker, Gallas, Vertonghen, Assou-Ekotto; Dembele, Parker; Lennon (36′ st Naughton), Bale, Sigurdsson (26′ st Holtby); Defoe. A disp.: Lloris, Dawson, Caulker, Carroll, Livermore. All.: Villas Boas.
Inter (4-2-3-1): Handanovic; Zanetti, Ranocchia, Chivu, Juan Jesus (1′ st Palacio); Gargano, Cambiasso; Alvarez (23′ st Jonathan), Kovacic (10′ st Guarin), Pereira; Cassano. A disp.: Belec, Pasa, Mbaye, Benassi. All.: Stramaccioni.
Arbitro: Lahoz (Spa)
Reti: 6′ Bale, 18′ Sigurdsson, 8′ st Vertonghen
Ammoniti: Bale (T), Pereira, Guarin (I)
[Marco Barzaghi – Fonte: www.fcinternews.it]