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Europa League, Viktoria Plzen-Napoli 2-0: azzurri fuori dalla coppa con un pizzico di amaro in bocca

Diciamolo: ci siamo tolti un peso. L’Europa League questo era quest’anno, un piccolo grande peso. Dalle brutte sconfitte con Dinipro e Psv passando per queste due figuracce contro una normalissima squadra. La regola del tre il motivo dominante, la regola dei tre gol subiti un po’ ovunque anche stasera stava per risuccedere. Nell’impresa forse nessuno ci credeva, anche se Mazzarri e quei stoici 400 tifosi, ci hanno provato a farci sperare. Bisognava segnare subito ma ancora una volta non abbiamo avuto l’approccio giusto. La testa forse era altrove, le giunture erano paralizzate dal freddo, si è toccato il -10 a Pilzen, le giocate non sono mai arrivate e gli errori invece non sono mai mancati. Resta il rammarico per aver subito così tanto al San Paolo dove il Viktoria, con un quarto d’ora scellerato del Napoli, ha arrotondato a suo piacimento il risultato. Oggi c’era poco da fare. Loro hanno chiuso tutto e senza troppe difficoltà perché se Pandev non c’è, Calaiò non è entrato ancora negli schemi, se Insigne, tranne qualche tiro da fuori, si incaponisce in quel dribbling di troppo, che lo rende fumoso e poco concreto ecco che per gli avversari non c’è che da controllare. E anche quando entra Cavani, con tutta la sua rabbia in corpo e la voglia di trovare un gol per la classifica di capocannoniere della competizione, e invece trova solo un giallo che gli farà saltare la prossima in Europa, ci viene da pensare ma perché schierarlo, perché rischiarlo? E’ un Napoli che ci lascia perplessi.

Subire due gol in maniera così semplice da una squadra che ha il suo numero 10 in un 37enne dal fisico improponibile, ti lascia tanto amaro in bocca e non vorresti per forza parlare dei singoli, ma se Dzemaili, Donadel, Maggio, inler sono così sottotono devi solo sperare che erano scarichi mentalmente perché c’è il rischio di doversi preoccupare. Preoccuparsi ora solo del continuo della stagione che entra nel vivo già con l’Udinese. Le quattro partite con un solo gol segnato, e per lo più da un difensore, fanno scattare un campanello d’allarme non certo da sottovalutare. Se Cavani entra con quella rabbia pazzesca che gli vale un giallo un motivo deve esserci. Una squalifica che speriamo sia ancora un problema nostro il prossimo anno, questo per inciso, perché senza i campioni questo Napoli non riesce a fare belle figure e non può bastare un Donadel qualunque per avere una rosa competitiva, e non ce ne voglia il ragazzo, ma a questi livelli doveremo avere qualche rincalzo ben diverso. Il campanello d’allarme è anche per un Napoli che non sa più vincere da ben 4 partite e che ad Udine si gioca il tutto per tutto prima della sfida con la Juve, che resta interessante, se non perdi terreno proprio dai bianconeri. Ora ci vuole compattezza, cattiveria e qualche bel premio campionato per dare il massimo in questo sprint finale.

TABELLINO:

Viktoria Plzen (4-2-3-1):Kozacik; Reznik, Cisovsky, Prochazka, Limbersky; Darida, Horvath; Rajtoral (38′ st Fillo), Kolar (44′ st Stipek), Kovarik; Bakos (12′ st Tecl). A disp.: Pavlik, Hejda, Zeman, Duris. All.: Vrba

Napoli (4-3-3): De Sanctis; Maggio, Gamberini (20′ st Cannavaro), Rolando, Zuniga; Behrami (1′ st Inler), Donadel (1′ st Cavani), Dzemaili; Pandev, Calaiò, Insigne. A disp.: Rosati, Campagnaro, Mesto, El Kaddouri. All.: Mazzarri

Arbitro: Kassai (Ungheria)

Reti: 6′ st Kovarik (V), 29′ st Tecl (V)

Ammoniti: Limbersky, Bakos, Darida (V); Behrami, Donadel, Gamberini, Cavani, Maggio (N)

[Francesco Molaro – Fonte: www.tuttonapoli.net]

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