Parte subito bene il Benfica, che prende in mano il pallino del gioco e mette in grave difficoltà il Chelsea per quasi tutto il primo tempo. Le prime occasioni per sbloccare la partita, infatti, sono proprio a favore dei portoghesi: all’11′ i blues si salvano come possono sulla doppia conclusione di Cardozo e Salvio, mentre al 15′ nessuno riesce a deviare in porta la palla vagante nell’area piccola di Cech, fino a che Lampard libera e salva i suoi da un rischio enorme.
Nonostante il Chelsea sia in balia dei tocchi e delle imbucate degli uomini in maglia rossa (grande confusione in difesa per i londinesi, anche su cross apparentemente innocui), però, la grande opportunità arriva sui piedi di Lampard al 38′: il tiro a mezza altezza da fuori area del capitano blues non sembra irresistibile, ma Artur si produce in una parata incomprensibile a mano aperta che mette in apprensione le migliaia di tifosi portoghesi accorsi ad Amsterdam per sostenere le àguias.
Il primo tempo, comunque, termina 0-0, tra qualche incertezza dell’arbitro Kuipers (l’olandese non tira fuori un paio di cartellini gialli sacrosanti) e tanta leziosità dei lusitani, che porta solo confusione a centrocampo e sulla trequarti inglese.
Otto minuti più tardi, però, dopo i primi due cambi di Jorge Jesus (entrano Lima ed Ola John per Rodrigo e Melgarejo), l’arbitro olandese assegna un rigore sacrosanto al Benfica per un fallo di mano scomposto di Azpilicueta quasi al limite dell’area: sul dischetto va il bomber Oscar Cardozo e realizza la sua settima rete europea in stagione, spiazzando Cech.
Poi, al 77′, nell’azione in cui Luisao rischia il rigore su Torres, si infortuna Garay ed i portoghesi sono costretti ad effettuare anche il terzo cambio (entra Jardel). Negli ultimi 10 minuti, allora, le squadre provano a vincere la gara senza arrivare ai supplementari con i loro uomini migliori: prima Cardozo calcia da lontano, ma trova una grande risposta di Cech, poi è Lampard a cercare il jolly da fuori area, cogliendo però in pieno la traversa.
Alla fine, quando sembra ormai vicinissimo l’extra-time, è incredibilmente un difensore, Ivanovic, a sancire la vittoria del Chelsea: gran colpo di testa in arretramento su calcio d’angolo dalla destra e Artur battuto. Tanta sfortuna dunque per il Benfica che all’ultimo secondo rischia addirittura di trovare il 2-2 con Cardozo, fermato miracolosamente, solo davanti alla porta, da Cech, in collaborazione proprio con il difensore serbo.
Ancora una volta, quindi, i portoghesi sono vittima della “maledizione di Guttmann” e perdono la settima finale europea consecutiva della loro storia (dopo aver perso clamorosamente la testa del campionato portoghese soltanto 3 giorni fa a favore del Porto, al termine di una stagione di puro dominio); Benitez, invece, alza al cielo la seconda “Coppa Uefa” della sua carriera (secondo allenatore dopo Trapattoni a vincerla con due squadre diverse) e salva la stagione dei londinesi, i quali sono la prima squadra in assoluto a vincerla da campioni d’Europa in carica e s’aggiungono a Juventus, Ajax e Bayern Monaco nel gruppetto delle quattro squadre capaci di vincere tutte le competizioni europee disponibili nella loro storia.
TABELLINO:
Benfica (4-3-3): Artur; Andrè Almeida, Luisao, Garay (33′ st Jardel), Melgarejo (21′ st John); Matic, Rodrigo (21′ st Lima), Perez; Salvio, Gaitan, Cardozo. A disp.: Paulo Lopes, Aimar, Urreta, André Gomes. All.: Jesus
Chelsea (4-2-3-1): Cech; Azpilicueta, Cahill, Ivanovic, Cole; David Luiz, Lampard; Mata, Ramires, Oscar; Torres. A disp.: Turnbull, Ferreira, Aké, Mikel, Marin, Benayourn, Moses. All.: Benitez
Arbitro: Kuipers
Reti: 11′ st Torres (C); 23′ st rig. Cardozo (B), 48′ st Ivanovic (C)
Ammoniti: Oscar (C); Garay, Luisao (B)
[Andrea Uttieri – Fonte: www.goalnews24.it]