Fantacalcio, Lazio: il punto sul centrocampo

245 0

logo-lazioUno è diventato una bandiera della Lazio, l’altro vuole esserlo al più presto. Ledesma e Biglia, che lotta per la regia. Se gioca Cristian, Lucas resta a guardare. E viceversa. Storia di due centrocampisti mai provati insieme durante l’estate. É successo nel precampionato biancoceleste, scivolato via tra amichevoli impegnative e altre meno. Colpa pure dell’Argentina, arrivata in fondo al mondiale e che ha costretto l’ex Anderlecht ad aggregarsi al gruppo di Pioli in ritardo. L’allenatore li ha dosati, non li ha mai schierati in campo nello stesso momento. Troppe mezzali nella sua Lazio. Il cervello della mediana spetta a loro. Durante il ritiro in Germania ci hanno provato pure Cataldi e Gonzalez a posizionarsi al centro, i risultati non sono stati gli stessi.

L’UNO O L’ALTRO – Ledesma e Biglia. Anzi, Ledesma o Biglia. Sembra di tornare ai tempi del secondo Petkovic. Quello dei continui cambi di modulo e che venne esonerato dopo un girone d’andata da dimenticare. Quello del “meno male che è tornato Reja”. L’attuale cittì della Svizzera aveva provato il 4-2-3-1 ad agosto, piazzato i due contemporaneamente dal primo minuto. Ci si giocava la Supercoppa Italiana con la Juventus. L’esito fu catastrofico. La squadra di Conte passeggiò su una Lazio ancora in fase di assemblaggio e con poca copertura in difesa. L’esperimento restò isolato, Vlado preferì non perseverare nella scelta. Fu un errore anche quello. Perché la Lazio non perse per colpa di Biglia e Ledesma, ma a causa di un reparto arretrato non all’altezza e di un atteggiamento tattico scriteriato. Il campionato fino a dicembre dimostrò che i motivi della debacle erano stati altri.

INSIEME SI PUÒ – Ed ecco che arriva Reja, l’allenatore che nei momenti di difficoltà sbaglia poco o niente. Edy il saggio, verrebbe da dire. Basta coi cambi di modulo: 4-3-3 riferimento fisso. E udite udite Ledesma e Biglia insieme: il numero 24 davanti alla difesa, il 5 ad agire da intermedio e a dettare i tempi in posizione leggermente più avanzata. La Lazio vola nella seconda parte di campionato, per poco non sfiora l’Europa, considerata irraggiungibile all’arrivo del tecnico friulano. I due funzionano eccome: se uno imposta, l’altro gli copre le spalle. Spesso è Ledesma a sacrificarsi, Biglia gioca con maggiore sicurezza con una copertura del genere alle spalle.

L’ERA PIOLI – Ora la storia sembra essere cambiata di nuovo. Nelle amichevoli estive non hanno giocato insieme nemmeno un minuto. A Latina l’esordio di Biglia: ingresso a 20 minuti dalla fine, giusto il tempo di riassaporare il campo dopo la delusione mondiale (a favore di Klose). Tre giorni dopo l’ex Anderlecht gioca titolare, contro lo Sporting Fiumicino Ledesma tira il fiato per la prima volta di questo precampionato. Anche in allenamento i due non hanno mai il fratino dello stesso colore. Se “tre indizi fanno una prova”, allora si può già capire quello che sarà l’andazzo della prossima stagione. Biglia è in leggero ritardo di condizione, contro il Bassano ci sarà il primo vero ballottaggio. A San Siro, con il Milan, verranno stabilite le gerarchie. Niente di definitivo, nel corso della stagione potrebbero pure cambiare. Ma Pioli ora deve scegliere, non può più rimandare. Ha tante mezzali a disposizione: Cataldi, Parolo, Onazi, Lulic, Gonzalez, eventualmente Ederson e Mauri. Ma soltanto due registi. E uno è di troppo.

[Carlo Roscito – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]