CATANIA –Con l’arrivo di Montella, ancora presunto ma ormai quasi certo una volta venute a coincidere più voci, più indizi da fonti diverse ed indipendenti, va a posto il primo tassello della stagione 2011/2012. Ci sarà tempo e modo di parlare diffusamente del perché Montella, posto che una volta ufficializzato in carica, smetterà d’esser chi è stato in passato per divenire il possibile allenatore giovane, di carattere, d’avvenire che a Catania potrebbe aprire un ciclo.
Per appianar ciò anche negli animi più spigolosi, ed accoglier al meglio Montella, ci sono ancora alcuni giorni, poche ore di tempo invero. L’addì Lo Monaco ed il Presidente Pulvirenti hanno vagliato altre proposte a quel che c’è dato sapere, ma proprio l’alternativa Montella che, all’inizio, sembrava appunto solo un’alternativa a qualcos’altro, ha preso invece sempre più corpo e credibilità. C’è da limare ancora l’accordo sullo staff, che il futuro allenatore del Catania dovrà comporre ex novo stavolta entro il budget che la società ha fissato, quindi l’ultima riunione per la firma, giovedì o venerdì, a seconda di quando tutto sarà pronto ed accordato per esser solo sottoscritto.
Fatto ciò, tolto dai pensieri il rebus allenatore, che per la società così non è stato vista la scura partenza di Simeone e l’ormai quasi certa venuta di Montella, pianificata da settimane, arriverà il momento di guardare al mercato. Un altro rebus, macché! Solo per stampa e tifosi forse, irretiti dalle dichiarazioni strategiche dell’addì, che smentisce il confermato e conferma lo smentito. Al tecnico ex Lecce, De Canio, questo gioco avrà certo fatto venire una grossa emicrania. I fili sono già stati allacciati, al termine dei campionati che ancora animano il sudamerica, bisognerà solo tirarli per pescar il proverbiale “cadavere di cui accontentarsi”.
Una tecnica da collasso per i tifosi più ansiosi, una manna per giornali da calciomercato che per un altro mese circa potranno parlare, facendo e disfacendo, di trame, sotterfugi e quanto più simile ad un libro giallo che non a movimenti di mercato. Bisogna appassionare, e se non lo fa il vero, si userà il verosimile.
Che faremo nel prossimo mese? Bisognerà occuparsi anzitutto del nodo comproprietà, e nel Catania ve ne sono di eccellenti, potenzialmente eccellenti. Partiamo da quelle meno tribolate. Pablo Barrientos, dopo l’esperienza deludente all’Estudiantes, messo fuori rosa dalla dirigenza proprio perché certa che l’attaccante sarebbe tornato in Italia, vestirà nuovamente la maglia rossazzurra nella stagione che sarà per lui del dentro o fuori, e non dal Catania ma dal calcio che conta. O in Europa, sognando la gloria, o in Argentina, sognando lo stipendio. Troppo alta la clausola di rescissione fissata dal Catania, troppo alta per un Estudiantes alle prese con guai di classifica e finanziari, questi ultimi sempre d’attualità nel calcio argentino.
Francesco Lodi non è una trattativa che preoccupa. L’Empoli deve vendere anzi, deve farlo in fretta, tanto che col Catania i termini per la cessione della restante parte del cartellino sono già stati concordati, manca davvero solo il tempi di sedersi attorno ad un tavolo per ratificare il tutto. A Lodi sarà garantito un contratto pluriennale, quattro anni probabilmente, con somma soddisfazione di tutte le parti in gioco.
Passiamo quindi alle situazioni meno chiare. Il Catania potrebbe decidere, dopo tre anni di prestito alla Spal, di richiamare in casa il giovane (ma non più tanto) difensore Milan Bortel, ci sarà quindi da “ringraziare” adeguatamente la società di Ferrara. Quindi, occhio alla compartecipazione dell’attaccante rivelazione della Lega Pro, Maicol Nigro, cartellino a metà con la Nocerina, sul quale la Fiorentina ha puntato gli occhi da tempo. Mirko Antenucci, a metà col Torino, è al vaglio del nuovo tecnico granata, Giampiero Ventura, che sul ragazzo non si è ancora espresso ma che, per filosofia di gioco espressa anche nel Bari (che sotto la sua guida anelava per ottenerne il prestito), la società torinese dovrebbe esser pronta a riscattare. Bergessio, anche se i termini non sono ancora scaduti, il Catania non spenderebbe mai un complessivo di sei milioni di euro per un attaccante, non che non potrebbe spenderli, ma non li ha mai spesi e per equilibrio e coerenza continuerà a fare bene a non spenderli. E’ quindi probabile che l’attaccante argentino torni al Saint Etienne per poi trovar nuova destinazione. Schelotto , il giocatore piace al Catania, non l’avrebbe preso a Gennaio altrimenti, ma l’Atalanta ne conosce il valore e non farà sconti a meno che il volere dell’argentino non sia fermo e determinato nel voler ritornare a Catania, eventualità possibile solo in caso di mancata partecipazione dell’Atalanta al torneo maggiore, in virtù del caso calcioscommesse.
Insomma, chiuso per l’allenatore, bisognerà iniziare a completare la squadra. Prima le compartecipazioni, quindi gli addii, infine gli arrivi che dovranno integrare i banchi lasciati liberi e magari sostituire alunni meno brillanti. Dal mercato, e non dal primo allenamento, capiremo che Catania sarà la prossima stagione. A Montella il compito di allenare l’organico a render il meglio in base alle singole qualità. Non c’è bisogno di conoscere od ipotizzare il modulo. La società vuole un Catania offensivo, “palluto”, pertanto porterà giocatori adeguati al progetto, e Catania offensivo e “palluto” sarà.
[Marco Di Mauro – Fonte: www.mondocatania.com]
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