Kvitfjell, Federica Brignone vince il SuperG e allunga in classifica generale

17 0
Brignone_Sestriere
Brignone Sestriere – Foto FISI

Ottantesimo podio e trentacinquesima vittoria per la valdostana. Dietro di lei Lara Gut-Behrami e Sofia Goggia

KVITFJELL – Federica Brignone trionfa nel superG che ha completato la tappa di Kvitfjell, in Norvegia, L’atleta valdostana precede Lara Gut Behrami e Sofia Goggia, terza a soli 9 centesimi di secondo festeggiando la trentacinquesima vittoria in carriera.

Sono 80 i podi di Federica Brignone, 60 quelli di Sofia Goggia: cifra tonda per le due fuoriclasse azzurre. Davanti a tutte c’è ancora una volta la trentaquattrenne carabiniera di La Salle, protagonista di una stagione pazzesca che l’ha sin qui vista vincere in ben nove occasioni. Otto nel massimo circuito più il titolo mondiale di gigante conquistato a Saalbach, pochi giorni dopo l’argento in SuperG.

Oggi Brignone é scesa in pista con la consueta determinazione ed efficacia: non è stata probabilmente perfetta come in altre occasioni, specie nel finale, ma nel complesso  è stata ancora una volta la migliore del lotto ed il cronometro l’ha proiettata in vetta alla classifica con il tempo di 1’30″11.

Un riferimento avvicinato da Lara Gut Behrami, seconda a soli sei centesimi di distanza grazie ad un poderoso recupero nel tratto conclusivo della OlympiaBakken, e da una Sofia Goggia che con 0″09 di gap dalla compagna di squadra completa la top3, salendo sul podio per la diciassettesima volta in superG in Coppa del Mondo. Anche per la bergamasca la manche norvegese non è stata esente da imperfezioni, una condizione però inevitabile di fronte ad un disegno tosto come quello del superG di Kvitfjell.

Alle spalle di Goggia, Alice Robinson fa tremare le azzurre recuperando tanto nella seconda parte della pista, chiudendo a soli 22 centesimi da Brignone, con la padrona di casa Kajsa Vickhoff Lie e la ceca Ester Ledecka quinta e sesta, rispettivamente a 0″27 e 0″32.

Molto positiva anche la prova di Elena Curtoni che si inserisce in nona posizione a 0″64 dalla vetta, con Laura Pirovano 17esia a 1″26 ed Asja Zenere 20esima a 1″36 per raccogliere ancora punti in SuperG. Ritardo di 2″11 quindi per Roberta Melesi, di 2″37 per Nicol Delago, di 2″61 per la sorella Nadia Delago e di 2″83 per Vicky Bernardi, mentre Marta Bassino non ha concluso la gara, non di certo favorita dal pettorale numero 1 che l’ha portata ad affrontare senza riferimenti la sfida norvegese.

L’ottavo successo stagionale in Coppa del Mondo permette a Brignone di allungare ancor più in vetta alla generale: 1194 i suoi punti, con il divario su Gut Behrami che si ampia a 251 lunghezze; Sofia Goggia balza invece in terza posizione con 771. La ticinese mantiene il pettorale rosso di leader di specialità a quota 465 ed un vantaggio di 55 punti su Brignone (410) e di 159 su Goggia (306).

Brignone al traguardo

Oggi è stata la ciliegina sulla torta di un fine settimana davvero super positivo: ho fatto ottimi risultati in discesa e vincere in superG così complicato è per me molto importante. Non mi aspettavo di farcela: all’arrivo ho fatto un urlo di frustrazione. Sapevo che fosse un superG da attaccare e l’ho fatto, ma ho combinato anche tanti errori. Non ho fatto la manche che volevo, ma era molto difficile e tutte hanno commesso delle imprecisioni e siamo vicinissime. Ho rischiato tanto ed ha pagato tanto nella parte alta, poi sono stata un po’ fortunata con i centesimi.

Ora spero di continuare su questo ritmo anche nelle prossime settimane. Oggi in partenza è stato emozionante, ho visto le prime a scendere che sbagliavo e non è stato facile entrare in casetta di partenza e riuscire a mettere il giusto atteggiamento è stato complicato. E’ stata una sensazione forte: forse con qualche riferimento in più avrei potuto interpretare meglio anche l’aspetto finale. Ora devo sciare forte anche ad Åre in gigante: ho avversarie toste, in forma, basti vedere cosa ha fatto oggi Robinson nel finale. Per ora la situazione in Coppa del Mondo non è male, ma per fare i conti c’è tempo più avanti”.

Foto di archivio