Balsamica, rigenerante, come solo una vittoria in un derby, per di più in campo avverso. Lo 0-1 firmato dal neoacquisto Okaka, che si era aggregato ai compagni praticamente 24 ore prima, ha un effetto incredibile su un ambiente depresso, fiaccato da mesi di infortuni e sconfitte – che hanno spinto la formazione biancorosso in fondo alla graduatoria della massima serie. Tanto è vero che si sono riviste le scene cui il tifoso barese si era quasi assuefatto, dopo due anni stellari: abbracci, sorrisi, la corsa sotto la curva in festa.
Conforta come tutto sia tornato a girare per il verso giusto: il cinismo necessario a chi lotta per salvarsi (Stefano Okaka non segnava da un anno ed in mezz’ora è stato capace di costruire due limpide occasioni da rete, una sciupata malamente, l’altra – dopo uno spettacolare stop, con girata e mancino fulminante – magistralmente realizzata) e la giusta dose di cattiveria agonistica (detto per inciso, Kamil Glik ha già mostrato un bel caratterino nelle circostanze che lo vedevano protagonista di scontri di gioco al limite della scorrettezza, ma soprattutto nel reagire al vistoso calcione rifilato dal poi espulso Giacomazzi a capitan Gillet, il tutto sotto gli occhi del polacco, a stento trattenuto dai compagni, mentre Tagliavento sventolava un sacrosanto secondo giallo al leccese).
Poi però dai un’occhiata alla classifica e scopri che Cesena e Parma hanno fatto il colpaccio, che hai fatto punti solo su Cagliari, Brescia e Lecce, che la salvezza era e resta una chimera.
Dopo il blitz del Via del Mare, è imperativo categorico imporsi anche sulla prossima avversaria, il Bologna dell’ex Marco Di Vaio (che con Bari un conto in sospeso lo ha da una vita, lui che qui da noi non suscitava che critiche e giudizi tiepidi). Le altre corrono, è proibito rallentare!
[David Giampetruzzi – Fonte: www.tuttobari.com]