Felipe: ”Sono un grande e lo dimostrerò”

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Sul Corriere Fiorentino troviamo una lunga intervista esclusiva al difensore brasiliano della Fiorentina Felipe. Queste le sue parole più significative:

Felipe, partiamo dalla squadra. Che sta succedendo?
«È un momentaccio. Paghiamo le assenze e giocatori che ancora non sono in forma. Ma dobbiamo restare uniti e concentrati. Mettercela tutta, sempre».

Lei è arrivato a gennaio in ‘‘pompa magna’’. Diecimila persone in amichevole per vederla giocare. Ottimo esordio a Siena con annessi i complimenti di Prandelli. E poi?
«È un insieme di cose. Sono andato via da Udine dopo 10 anni e alla fine l’ho pagata, anche se all’inizio pensavo di no. Nel ritiro estivo sono partito con ‘‘la testa per giocare’’, ma per il momento l’allenatore ha fatto altre valutazioni che rispetto. Con la palla io so giocare, devo evidentemente lavorare su altro».

Su che cosa precisamente?
«Sinceramente? Non lo so. Credo che Mihajlovic abbia centrato il problema nella sua prima intervista quando disse che gli somigliavo ma che sono un po’ troppo ‘‘timidino’’. Forse il punto è questo».

E così è diventato il giocatore ‘‘troppo buono’’. Non le pesa un po’ quest’etichetta?
«No, perché il mio gioco è così. Io vado sull’anticipo, cerco sempre di giocare e non vado sul contrasto. In 160 partite di serie A sarò stato espulso 4 volte. A Udine per due anni non sono mai stato squalificato per somma ammonizioni. È il mio modo di giocare, e magari se cambio faccio peggio e perdo le mie caratteristiche migliori. Per diventare cattivi magari basta un incazzatura in più con un compagno oppure con me stesso».

Pentito di aver scelto la Fiorentina? ( Felipe non si scompone, anzi, ndr)
«No. No. Anche se non gioco. Sono sempre più convinto. Ho avuto anche la possibilità di andare via a giugno, ma ho detto di no. Ho scelto di restare, perché i sei mesi dello scorso campionato per me non contano. Voglio ripartire da zero a Firenze».

Però se a gennaio la società accettasse un’eventuale offerta?
«Dovrei parlare con l’allenatore e i dirigenti e sentire che cosa pensano. Ma io voglio stare qua. E comunque il mister mi ha fatto giocare».

Terzino però…
«Va benissimo, basta scendere in campo. Certo non possono chiedermi di fare quello che fa De Silvestri. Ho caratteristiche diverse, però ci sarà pure un motivo se contro il Parma non abbiamo preso gol e io giocavo lì a sinistra. Poi chiaramente nessuno lo ha notato (sorrisetto amaro, ndr) ».

Torniamo alla sua situazione. Come mai così tante critiche su di lei?
«Perché ci aspettava tanto e perché sono costato molto».

Un capro espiatorio?
«Sì e poi quando gioco terzino e non prendiamo gol nessuno ne parla. E alla fine i fatti dicono che sono sempre in panchina».

Certo che con Gamberini sulla carta formereste una grande coppia?
«Sono d’accordo. Speriamo di poterlo dimostrare».

E con il gruppo-Fiorentina come va?
«Molto bene, con Frey praticamente viviamo insieme perché lui abita sopra di me. E poi Santana, D’Agostino e tanti altri. Ma la cosa bella è stata che tutti hanno cercato di darmi una mano da subito. A partire dallo stesso Dainelli, l’ho visto una sola settimana, ma è una parsona eccezionale, veramente incredibile. Quello viola è un gran gruppo».

In chiusura ai tifosi cosa dice Felipe?
«Che sono sicuro di essere un grandissimo giocatore. Ho bisogno solo di un paio di partite per dimostrarlo. Posso dare tanto alla Fiorentina. E non c’è bisogno per forza di essere cattivi. Ognuno con le sue caratteristiche».

[Simone Bargellini – Fonte: www.violanews.com]