Pallavolo

Ferdinando De Giorgi ospite al Volley Talk di Firenze per l’Eurovolley Tour

FIRENZE – Volley, ricordi e aneddoti ieri sera al Volley Talk condotto da Massimo Salmaso, giornalista innamorato della pallavolo e della sua storia. Al Caffè Letterario alle Murate di Firenze sono stati ospiti Lorenzo Bernardi, Marco Bracci e Fabio Vullo, con la simpatica e gradita incursione di Ferdinando De Giorgi, appena arrivato a Firenze con i suoi ragazzi per allenarsi a Palazzo Wanny, in preparazione alle Finali di VNL, dove l’Italia nei quarti di finale incontrerà l’Argentina.

Si è partiti da lontano per arrivare ai giorni nostri, vivendo i successi insieme a chi di quei successi ne è stato l’artefice. I protagonisti hanno raccontato le loro esperienze dirette, dalle Olimpiadi di Los Angeles ai successi Mondiali ed Europei della Generazione di Fenomeni, per arrivare fino ai giorni nostri con l’oro europeo e mondiale dell’Italia di Fefé.

Lunga disamina sull’eliminazione ai quarti di finale ad opera dell’Olanda ai Giochi Olimpici di Barcellona ‘92; dalle parole di Bernardi e di Vullo è emerso che l’oro olimpico era diventato un’ossessione, un obbligo che il mondo sportivo dava per scontato e che in realtà è risultato essere un peso per i giocatori.

Si è approfondito il rapporto non semplice con la Nazionale di Fabio Vullo che ha sottolineato che forse sia lui che Velasco si sono ritrovati spinti dall’esterno a dover stare insieme “per forza” e questo non ha aiutato né loro né la squadra. “Io sono davvero dispiaciuto di non aver fatto parte della Generazione di Fenomeni” ha confessato con rammarico “ma nonostante ciò sono onorato di aver vestito la Maglia Azzurra; in casa mia quando c’è l’inno ci si alza in piedi, è un privilegio far parte di una Nazionale e indossare la Maglia che va sempre onorata e rispettata”.

Bracci, di cui i suoi ex- compagni hanno ricordato scherzosamente la meticolosità, ha precisato che la sconfitta di Barcellona è servita però anche come propellente per ripartire. Ritrovandosi l’anno seguente, dopo una lunga discussione nello spogliatoio, ricorda di avere dichiarato: ”Questa squadra ha dato e vinto tanto, ha fallito una volta sola ma si merita di riprovarci”, approccio che ha poi permesso di proseguire nel ciclo vincente, aggiungendo altri titoli europei e mondiali.

Nel corso del talk gli ospiti hanno poi potuto rivedere alcuni memorabilia, messi a disposizione appositamente per la serata da David Bini, Presidente del Museo della Fiorentina e grande collezionista di cimeli sportivi. Fabio Vullo ha rivisto la giacca della tuta ufficiale delle Olimpiadi Los Angeles 1984, Lorenzo Bernardi la maglia azzurra n° 9 indossata nella semifinale mondiale vinta contro il Brasile nel 1990 e Marco Bracci la maglia n° 8 che ha vestito nella semifinale mondiale del 1998, vinta sempre contro il Brasile.

La serata si è conclusa con il racconto dei successi dell’attuale Nazionale. De Giorgi ha sottolineato come nel 2021, nominato CT, abbia iniziato il suo lavoro con un gruppo di giovani mentre la Nazionale disputava le Olimpiadi di Tokyo, cercando di farlo senza farsi condizionare in alcun modo dal risultato dei Giochi: l’obiettivo era quello di costruire un progetto e da lì è partito un percorso basato sul talento, ma soprattutto sui valori – ad esempio quello della maglia – che ha portato a raggiungere grandi traguardi. Il successo che lo ha sorpreso di più? “Quello sui social dei felini” ha scherzato come d’abitudine Fefè “prima la mia gatta Grace, che in un post con la medaglia d’oro al collo ha raccolto due milioni di like e ora Pino il gatto filippino, diventato virale sui social. A un giovane cosa consiglierei? Di mettere in un gatto nel curriculum!”.

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