ROMA – Il detto che è al peggio non c’è mai fine rappresenta al meglio la situazione del calcio italiano attuale. Non bastavano infatti una mancata partecipazione al Mondiale, le dimissioni del Presidente della Figc e un ruolo di Commissario Tecnico vacante. Ora è arrivata anche la fumata nera in tutte le votazioni per l’elezione del nuovo Presidente della Federcalcio. Con il conseguente e inevitabile Commissariamento.
Per essere eletti al primo turno, infatti, occorreva il 75% dei voti ma nessuno dei tre candidati (Tommasi, Scibilia e Gravina) ha ottenuto il quorum richiesto. Sibilia, risultato primo, ha infatti riportato soltanto il 39% dei voti. Nella seconda votazione, dove servivano i due terzi dei voti, Gravina ha ottenuto il 40,4% delle preferenze. Nel terzo scrutinio, dove occorreva la maggioranza assoluta. I più votati sono stati Sibilia e Gravina. Ma nel ballottaggio le schede bianche, pari al 59,09% del totale non hanno permesso di raggiungere il quorum previsto, rendendo vana anche la quarta votazione giornaliera.
Pertanto, si va ora al commissariamento, con Malagò alla guida della Federcalcio. Tutto questo al termine di una giornata che ha visto sconfitti i tre candidati, ma in cui, soprattutto, ha perso, ancora una volta, il calcio italiano.
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