Nei finali la Samp è capace di tutto, nel bene e nel male. Quante rimonte subite, quante vittorie gettate al vento, quanti sogni infranti negli ultimi giri d’orologio, abbiamo perso oramai il conto. Oggi invece è capitato l’esatto contrario: un risultato ribaltato quando in tanti non ci speravano più, una potenziale sconfitta che sarebbe risultata un autentico boomerang in termini di classifica e morale, ma fortunatamente un capolavoro di Ziegler su punizione e il contropiede di Cassano hanno riportato la Samp quei 3 punti che mancavano in campionato dall’esordio con la Lazio, con un goal su azione assente dalla trasferta di Torino.
Se Di Carlo ha l’intera rosa a disposizione, recupera Gastaldello in difesa e Tissone in cabina di centrocampo, con Poli in panchina, Mihajlovic non riesce più a contare la lunga lista degli indisponibili: da Mutu a Jovetic, da Montolivo a Cristiano Zanetti, fino a D’Agostino, stringono i denti sia Gilardino che Vargas. Il peruviano, finchè riuscirà a restare in campo, compone, con Marchionni e Ljajic un temibile trio, alle spalle dell’attaccante della Nazionale. L’inizio blucerchiato è da incubo, l’approccio alla partita non avrebbe potuto essere peggiore di così, la fotocopia di quanto visto con Udinese e Napoli, una squadra che entra in campo completamente in balia dell’avversario, sfilacciata, passiva, sottomessa, con l’animo di chi parte già sconfitto a priori.
Nonostante sia largamente rimaneggiata, la Fiorentina è padrona del campo, è aggressiva in ogni contrasto, fa girare bene la palla, crea pericoli alla difesa blucerchiata ogni qual volta avanza il proprio baricentro, con Marchionni e Vargas che fanno diventare matti rispettivamente Ziegler e Zauri. Se al 2’ Marchionni grazia la Samp, non trovando la zampata vincente su liscio di Ziegler nello svolgimento di un corner, 4’ più tardi l’ex gialloblu non perdona, insaccando di testa su ottimo servizio dalla sinistra di Vargas, semplicemente imprendibile per Zauri. Con la testa e con le gambe non siamo in campo: Semioli e Guberti non riescono a sfondare sulle corsie esterne, Tissone alterna buoni recuperi ad errori ingenui, Palombo corre molto ma spesso a vuoto, Cassano e Pazzini sono abbandonati al proprio destino ma anche autori di uno scarso movimento in fase di non possesso.
Al di là di innocue e imprecise conclusioni da fuori operate da Tissone, Cassano e Palombo, i viola non corrono rischi, anzi si propongono con convinzione in avanti, sfiorando il bersaglio grosso con Vargas su punizione e con un colpo di testa di Gilardino, Curci è battuto, ma ci pensa Lucchini a spazzare a porta sguarnita. Manca il gioco, allora ci affidiamo alle giocate dei singoli: al 23’ Frey compie un intervento prodigioso per dire di no all’imperioso colpo di testa di Pazzini, su traversone di Semioli dalla destra.
Il pareggio non arriva, ma è il segnale che la Samp comunque c’è, può far male ad un avversario in vantaggio, ma psicologicamente fragile in virtù di un classifica deficitaria e di un organico in emergenza. La sfortuna però colpisce più duramente i viola, costretti a fare a meno anche di Vargas a partire dal 38’, al posto del peruviano entra Pasqual. Prima dell’intervallo, oltre ad un’incredibile serie di palloni banalmente persi a centrocampo, da segnalare la seconda grande occasione per i padroni di casa: Cassano chiede e ottiene il triangolo da Pazzini, ma Frey dice di no al tentativo di pallonetto realizzato da Fantantonio.
Nell’intervallo Di Carlo decide di giocarsi la carta Koman, con Semioli che resta negli spogliatoi e proprio sui piedi del giovane ungherese capita la prima occasione da goal della ripresa; corre il minuto 52 quando Cassano lo serve in profondità, pronta la conclusione in diagonale dell’ex barese, ma Frey dice ancora di no. Finalmente schiacciamo con decisione sull’acceleratore, la Fiorentina, rimasta priva anche di Ljajic sostituito da Cerci, non riesce più ad uscire dal guscio e rischia più volte di essere ripresa, ma il colpo di testa di Fantantonio attraversa l’intera area senza trovare l’angolino più lontano, mentre al 60’ Pazzini chiede il penalty per la trattenuta operata ai suoi danni da Natali, non è rigore per il direttore di gara, che estrae un pesante cartellino giallo per proteste al bomber doriano.
Si gioca ormai in unica metà campo, i viola non riescono più ad uscire e vengono graziati da Tissone, il quale, su servizio di Cassano al termine di una serpentina sulla destra, calcia in gradinata da favorevole posizione. Di Carlo sostituisce l’argentino con Marilungo, terzo e ultimo cambio doriano dopo l’ingresso di Accardi al posto dell’infortunato Lucchini, e attorno al 36’ riusciamo a compiere la rimonta: prima Ziegler gonfia la rete con una punizione capolavoro dalla lunga distanza, la sfera s’insacca nell’angolino alla sinistra di Frey, che stavolta non può negarci la gioia del goal, poi, dopo appena un giro d’orologio, Cassano parte in contropiede, ubriaca di finte la coppia difensiva viola e insacca, prendendo in controtempo il n°1 viola.
È un’autentica liberazione per tutti e per una volta riusciamo anche a non perdere qualche anno di vita nei minuti finali, quando si gestisce il possesso palla con molta più saggezza rispetto al recente passato. Ora ci aspettano i campioni d’Italia e d’Europa in carica, ma adesso godiamoci questa vittoria, ancora più importante di quanto si possa pensare, e pensiamo a ben figurare in Ucraina, in una sfida che potrebbe risultare decisiva in ottica qualficazione.
TABELLINO:
RETI: 6′ Marchionni (F), 81′ Ziegler (S), 82′ Cassano (S)
SAMPDORIA [4-4-2]: Curci, Zauri, Gastaldello, Lucchini (48′ Accardi), Ziegler; Semioli (46′ Koman), Palombo, Tissone(81′ Marilungo), Guberti, Cassano, Pazzini. (A disp: Da Costa, Dessena, Pozzi, Poli). All.: Di Carlo.
FIORENTINA [4-4-1-1]: Frey, Comotto, Natali, Gamberini, Gulan (59′ Felipe ), Marchionni, Santana, Donadel, Vargas (28’ Pasqual), Ljajc (68′ Cerci), Gilardino (A disp: Boruc, Kroldrup, Babacar, De Silvestri). All.: Mihajlovic.
ARBITRO: Brighi di Cesena.
AMMONITI: Palombo, Lucchini, Cassano, Pazzini (S); Natali, Felipe, Comotto, Gilardino (F).
NOTE: Angoli: 7-4 per la Sampdoria. Recupero: 1’ e 4’. Spettatori: 25 mila circa di cui 4196 paganti per un incasso lordo di 71.210 euro. Circa 1.000 i viola al seguito.
[Diego Anelli – Fonte: www.sampdorianews.net]
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