Discorso simile è fattibile per Riccardo Montolivo, ipotesi numero 2 che vedrebbe il numero 18 viola giocare come in gioventù e come tuttora in nazionale (nonostante a Firenze sia stato proprio Prandelli a impostarlo più arretrato).
Opzione tatticamente analoga, e siamo alla terza, sarebbe quella che porta a Houssine Kharja: altro elemento – come i due appena citati – che interpreterebbe il compito più da regista avanzato che non da mezzapunta. Il marocchino ha però più abitudine al ruolo, ricoperto spesso negli ultimi anni con Siena, Inter e Genoa (semmai per Kharja l’incognita è la brillantezza fisica).
Chi per caratteristiche sarebbe, forse, l’interprete più adatto al ruolo di trequartista è Adem Ljajic. Difficile che Rossi possa pensare di impiegarlo da titolare con il Milan, visto il lungo periodo grigio da cui è reduce il giovane serbo (prestazioni deludenti lo scorso anno, panchina/tribuna in questo avvio di stagione), anche perchè Ljajic tornerà solo nei prossimi giorni dalla convocazione in nazionale. Il suo recupero sarà però un obiettivo del nuovo tecnico, soprattutto se questo modulo diventerà quello base per la Fiorentina.
L’ultima soluzione, intanto, è quella più affascinante e porta a Stevan Jovetic. Il montenegrino dietro a due attaccanti (Gilardino e uno tra Cerci e Silva) renderebbe la Fiorentina a trazione anteriore, con un tridente “pesante” che può regalare spettacolo ma anche qualche rischio in più per il reparto arretrato.
[Simone Bargellini – Fonte: www.violanews.com]
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