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Fiorentina: con le grandi quasi sempre a testa alta

Per capire se una squadra sta diventando davvero “grande”, non basta guardare i punti in classifica. L’esame vero è il confronto con le “altre”, cioè con le formazioni più forti del campionato. E la Fiorentina di Montella ne è quasi sempre uscita a testa alta, anche quando ha perso, come accadde due volte con la Roma l’anno scorso (tre compresa la Coppa, neanche una meritata) e quest’anno con il Napoli (l’unica eccezione è il 2-0 allo Juventus Stadium dell’anno scorso). Ma la cosa più importante è che i viola sono spesso riusciti a fare anche risultato. Le ultime vittorie contro Juventus e Milan vanno ad aggiungersi ai successi del campionato passato contro Lazio (andata e ritorno), Inter a Firenze e Milan fuori, senza dimenticare i pareggi casalinghi con bianconeri e rossoneri – sfortunato il primo e ‘falsato’ il secondo – e anche con il Napoli, unica “big” insieme alla Roma che Montella non è ancora riuscito a battere da quando è a Firenze.

Uno score complessivo di 6 vittorie e 4 pareggi in meno di un anno e mezzo per la Fiorentina (che avrebbe forse meritato anche qualche punto in più) rende l’idea della personalità acquisita da Borja Valero e co. Una mentalità improntata alla ricerca della vittoria sempre, in trasferta come in casa, contro qualsiasi avversario e anche in situazioni tutt’altro che ottimali (come sabato sera a San Siro). Fin dall’inizio Montella ha plasmato la sua squadra all’insegna del coraggio, tradotto poi in un calcio spavaldo e a volte anche rischioso. Molto diverso, da questo punto di vista, da Prandelli che proprio nei confronti con le “grandi” aveva il suo più grande tallone d’Achille, pur mantenendo un rendimento altissimo in termini di classifica. Quello stesso coraggio che si rispecchia nelle ambizioni della dirigenza, che non vede più il quarto posto come uno scudetto, come accadeva in passato, ma “sogna di vincere un trofeo” (cit. Macia) e “non si pone limiti” (cit. Pradè). Quello stesso coraggio che ha spinto gli uomini mercato, con l’avvallo della proprietà, a realizzare operazioni di mercato che sembravano impossibili, portando a Firenze veri top player come Borja Valero, Giuseppe Rossi e Mario Gomez. Grandi contro i grandi, dunque, ma adesso servirà esserlo anche contro le piccole a partire da domenica con la Samp, passando per il Pandurii giovedì in Europa.

[Simone Bargellini – Fonte: www.violanews.com]

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